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Pubblico impiego. Anaao pronta alla mobilitazione e al ricorso alla Consulta contro la riforma Madia


Il sindacato annuncia lo stato di agitazione dopo il mancato accoglimento da parte del Governo delle proposte di modifica avanzate durante un’audizione presso la XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. “Anche gli scenari per il contratto vengono messi a rischio sotto ogni profilo”, dice il sindacato.

10 APR - L’opposizione del Governo alle proposte di modifica al testo di revisione del decreto delegato della legge Madia di riforma del pubblico impiego - D.Lgs 165/01 - fatte da l’Anaao Assomed appare netta. “E questo – hanno spiegato i rappresentanti di categoria - malgrado una lunga serie di confronti con le Regioni ed esponenti del Governo per modificare questo decreto, ed alcune convergenze con le stesse Regioni e con la Commissione lavoro della Camera nel corso dell’audizione delle organizzazioni sindacali della dirigenza Medica e Sanitaria”.

La scorsa settimana, infatti, sì è svolta un’audizione presso la XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Quattro gli argomenti al centro della discussione che, secondo l’intersindacale medica, non avrebbero dovuto far parte del testo unico sul Pubblico impiego: la progressiva armonizzazione, la proroga del blocco dei fondi aziendali, i fabbisogni e la contrattazione.
 
Il primo punto non era previsto nella legge delega e, inoltre, avrebbe avuto come conseguenza l’appiattimento del salario accessorio, a discapito delle gratificazioni di merito. Poi, al centro dell’audizione c’era anche la proroga del blocco dei fondi aziendali: un taglio degli stipendi nello stesso momento in cui il Governo dice di voler rinnovare i contratti.
 
Secondo l’intersindacale i tagli subiti renderebbero impossibile il rinnovo dei contratti della dirigenza. Terzo punto: i fabbisogni. La legge del 90/2014 prevedeva un turnover al 100% a partire dal 2018. La legge di bilancio del 2016 lo ha ridotto al 25%. Infine, la contrattazione della dirigenza medica che, risultando peculiare sotto molteplici aspetti lavorativi a partire dall’obbligo di coprire h24 i bisogni di salute dei cittadini, non può essere equiparata a quella delle altre categorie del settore.
 
Non aver ascoltato queste richieste, per l’Anaao Assomed è un vero attacco frontale del Governo che ha negato in particolare le modifiche ad articoli come il 20 ed il 23 del testo in discussione, chiaramente fuori delega e quindi incostituzionali, in materia di fondi contrattuali, di risorse per il salario accessorio, e di stabilizzazione del precariato dirigenziale sanitario.

“In pratica – si legge ancora nella nota diffusa da l’Anaao Assomed - il Governo ha deciso di aggravare, oltre che far perdurare il blocco ed il depauperamento delle risorse contrattuali in sede decentrata, mirando ad azzerare il salario di anzianità, bloccando ogni possibilità di incremento di risorse per il trattamento di produttività, anche sperimentale, per il comparto della sanità. Ignorati i precari della ricerca e comunque gli atipici ed escluse le figure della dirigenza medica e sanitaria dai processi di stabilizzazione previsti per il pubblico impiego”.

Ora l’Anaao Assomed si prepara ad inoltrare ricorso al giudice costituzionale sostenendo che anche gli scenari per il contratto vengono messi a rischio sotto ogni profilo. Infine, è stato annunciato lo stato di agitazione degli iscritti e forme di lotta contro quello che hanno definito “un vero e proprio attacco frontale del Governo alle prerogative ed alle istanze del Ssn e dei suoi professionisti”.
 

10 aprile 2017
© Riproduzione riservata

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