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Farmacie rurali. “Rimborsi delegati Federfarma ridotti a favore del fondo ‘rurali’”. Intervista alla neo presidente Pagliacci (Sunifar)

di Attilia Burke

Martedì scorso il primo Consiglio di presidenza della “nuova” Federfarma nazionale, una realtà che ha fatto dell'unione il suo punto di forza e viaggia a braccetto con i colleghi rurali. E proprio il Sunifar trova una delle sue prime “vittorie” a pochi giorni dalle elezioni. Ora rimane solo solo da stabilire quali saranno, tra i rurali, i primi a poter beneficiare del fondo e in che forma: "Stiamo facendo un'analisi per capire quali sono i più bisognosi in questo momento".

08 GIU - Non sono solo promesse quelle fatte dal neoeletto presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo in campagna elettorale: tra le tante proposte fatte prima della sua ascesa all'interno del sindacato titolari, avvenuta a braccetto con quella della collega Silvia Pagliacci eletta Presidente Sunifar, la volontà di creare un fondo di solidarietà destinato alle farmacie rurali. Ed è proprio questa la prima iniziativa deliberata martedì scorso durante il primo Consiglio di Presidenza della “nuova” Federfarma. Ad alimentare il fondo creato “ad hoc” per aiutare i farmacisti rurali saranno, in primis, una parte di quei soldi destinati ai rimborsi ai delegati della Federazione.
 
“Il Consiglio all'unanimità ha stabilito che vi fosse una riduzione del rimborso di partecipazione dei delegati, in modo che tali risparmi possano essere utilizzati in favore dei farmacisti rurali”, spiega al nostro giornale la presidente Sunifar Silvia Pagliacci. Ora rimane solo solo da stabilire quali saranno, tra i rurali, i primi a poter beneficiare del fondo e in che forma, anche se alcune ipotesi sono state già ventilate: “Stiamo facendo un'analisi per capire, tra gli stessi rurali, quali sono i più bisognosi in questo momento. I primi a beneficiare del fondo potrebbero essere proprio quei colleghi che, soli in farmacia, non hanno collaboratori farmacisti. Un'idea potrebbe essere quella di sostenerli per eventuali sostituzioni in caso di malattia e infortuni, stipulando delle assicurazioni ad hoc. Questo è il primo atto formale che il Consiglio ha voluto fare a sostegno delle farmacie rurali”.
 
Autonomia Sunifar, ma solo economica
Ed è proprio all'autonomia economica che punta il Sunifar, un'autonomia condivisa e voluta anche dalla stessa Federfarma nazionale “per rendere l'ente operativo”, spiega Pagliacci, sottolineando la necessità di camminare fianco a fianco con Cossolo, “con lo scopo di fare strategia comune - sottolinea - Il Consiglio è durato 5 ore e si è svolto con grande armonia. Siamo partiti dalle difficoltà delle rurali per arrivare a un progetto condiviso per la farmacia italiana. C'è grande condivisione ed è ben compreso da tutti che la farmacia rurale deve essere tutelata”.
 
Remunerazione
Sempre durante il Consiglio, è stata istituita anche una task force interna a Federfarma che sarà a disposizione di tutti gli organismi regionali e provinciali in procinto di stipulare accordi, in particolare quelli di DPC, una Commissione “che studierà queste problematiche e sia utile alle delegazioni sul territorio che ne facciano richiesta” spiega il presidente Sunifar “ con l’obiettivo di ottenere accordi quanto piu’ omogenei su tutto il territorio in modo che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti”. “Nel pomeriggio di ieri si è anche tenuto il tavolo Mise sulla dpc, al quale il Sunifar era presente insieme a Federfarma nazionale perchè, -- afferma Pagliacci - per le rurali queste problematiche si acuiscono molto ed è vitale mantenere il farmaco in farmacia.”. Il Consiglio di Presidenza ha anche istituito una Commissione ad hoc per discutere la questione del contratto di lavoro per i collaboratori”.
 
Indennità di residenza farmacisti rurali
Per ciò che riguarda l'indennità alle farmacie rurali “ci sono regioni più fortunate che hanno saputo valorizzare il ruolo del farmacista rurale e altre che sono ferme al 1968. E' lì che dobbiamo andare a lavorare” afferma Pagliacci. “ Abbiamo già preso contatti istituzionali con parlamentari e senatori per scoraggiare eventuali disegni di legge che volessero abolire l'indennità di residenza. E' necessario, invece, potenziarla. Spiegheremo in sede opportuna le ragioni per cui va potenziata: l'indennità non è un privilegio per pochi ma un beneficio per tutta la rete sul territorio che cosi’ mantiene quella capillarità che permette di garantire efficienza al servizio farmaceutico ”.
 
Vaccini
Proprio due giorni fa il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha chiamato i farmacisti ad un ruolo più importante, invitandoli a diffondere le pratiche vaccinali: “il Sunifar è a disposizione laddove il suo Ministero ha più bisogno, soprattutto nelle zone periferiche dove il Ssn fatica ad arrivare – afferma Pagliacci - Abbiamo visto cos'è successo quando la comunicazione non ha funzionato. Se il Ministero deve mandare un messaggio istituzionale, quale miglior ripetitore del personale laureato che lavora nelle oltre 18.000 farmacie sul territorio nazionale? In merito alla distribuzione, per ciò che concerne i vaccini anti-influenzali, “per certo l'idea è di riportarli in farmacia in tutte le Regioni, proprio come è avvenuto in Piemonte. E' giusto che il medico possa ritirare il vaccino in farmacia facendolo rientrare nella normale dpc - spiega il presidente Sunifar – Considerato l'invito del Ministro, previo accordo con i medici, sarebbe interessante che questo modus operandi fosse adottato anche per altre vaccinazioni.
 
Ddl concorrenza
Premettendo che l'attuale direzione Sunifar, così come la nuova Federfarma nazionale, non è mai andata dichiarandosi pro “ingresso” capitali, “siamo pronti ad ogni scenario - spiega Pagliacci -. In ogni caso i titolari devono essere sempre più coscienti del loro ruolo e avere maggiore capacità imprenditoriale perché le nostre attività, per quanto ancora remunerative, hanno perso valore. Vogliamo una farmacia in cui il titolare sia più formato e più cosciente del proprio ruolo”. Nel caso in cui, invece, il ddl concorrenza diventasse legge così com'è “opereremo affinchè le farmacie rimangano indipendenti, supportate dalle cooperative della distribuzione intermedia riconducibile ai titolari di farmacia, che sono il braccio armato con il quale riusciremo a difenderci. L’importante è essere uniti: solo remando in una unica direzione si arriverà in porto”, conclude Pagliacci. 
 
Attilia Burke

08 giugno 2017
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