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Nella Pubblica amministrazione solo il 41% degli occupati ha una laurea universitaria. Il 38% nel Ssn. Analisi dell'Aran


Tra i comparti della Pa il Ssn conta solo il 38% di laureati, ma l'analisi non tiene conto delle equiprazioni di corsi precedenti all'istituzione di quelli universitari alle lauree: per l'analisi Aran valgono solo quelle conseguite negli atenei. Laurea bereve solo al 4,1% degli occupati in tutta la Pa e nel Ssn la media delle triennali è del 12%, la più alta assieme al comparto dell'Afam (Istituzioni di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale). 

15 GIU - Nella pubblica amministrazione la laurea non va di moda: solo il 41% dei dipendenti ce l’ha. 
 
E nel Servizio sanitario nazionale la media si abbassa ancora e si ferma al 38%, anche se ovviamente c’è una larga fetta di professionisti delle professioni sanitarie (almeno il doppio di quelli più giovani che hanno conseguito il titolo negli atenei)  che pur non risultando laureati per avere seguito un regolare corso universitario, lo sono di fatto per l’equiparazione avvenuta ormai un decennio fa tra titoli pregressi e, appunto, lauree triennali.
 
L’analisi degli occupati per titolo di studio nella Pubblica amministrazione è dell’Aran e i risultati sono a grandi linee che nella Pa il 41% del personale stabile ha dalla laurea triennale in su, mentre il 59% si ferma alla scuola media superiore e di questi il 18% alla scuola dell’obbligo. E ci sono comparti a cui si accede necessariamente e solo con la laurea (magistratura, carriera diplomatica ecc).
 
La laurea breve ce l’ha solo il 4,1% degli occupati, così come specializzazioni post laurea sono registrate solo nel 3,3% dei casi e altri titoli post laurea si fermano allo 0,6 per cento.
 
Nel Servizio sanitario nazionale, in particolare, hanno una laurea breve il 13% delle donne e il 9% degli uomini, ma in assoluto posseggono titoli accademici il 47% degli uomini e il 33% delle donne. La media è del 12%, la più alta nella Pa assieme (sempre al 12%) al comparto dell'Afam (Istituzioni di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale).
Nessuno ha “altri titoli post laurea”, mentre specializzazioni e dottorati di ricerca sono solo per il 12% degli occupati in media e in particolare per il 19% degli uomini e solo l’8% delle donne.
 
In realtà, gran parte delle percentuali nel Ssn sono legate ai medici. Guardando infatti l’analisi che l’Aran fa per categoria professionale, sono gli unici assieme a diplomatici, magistrati e prefetti e ai professori e ricercatori universitari ad essere laureati al avere 100%, con il 64,2% di loro in possesso di specializzazione o dottorato di ricerca posta laurea, assente del tutto invece tra diplomatici, magistrati e prefetti e che raggiunge il 22,7% tra gli universitari.
 
Categorie che non raggiungono il 100% di laureati, ma ci sono molto vicine (con percentuali inferiori anche all’1% di licenze medie superiori) sono poi quelle dei professionisti, ricercatori e tecnologi e dei dirigenti. Va comunque considerato che in questa suddivisione sono ovviamente presenti anche figure che fanno parte del Ssn.
 

 

 

 

 

 
 
 

15 giugno 2017
© Riproduzione riservata

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