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Aggressioni medici. Marino (Fimmg-Es): “Informare i cittadini sul lavoro dei soccorritori per evitare che siano di intralcio”


A Taranto è stato selvaggiamente picchiato un autista soccorritore. Questo è solo l'ultimo episodio di violenza ai danni di medici e operatori sanitari. Episodi che Francesco Marino, segretario nazionale Fimmg Es, torna a raccontare per chiedere un intervento urgente. Marino: “sensibilizzare e informare la popolazione. Lasciar lavorare in tranquillità gli operatori perché sono in grado di farlo”.

09 NOV - “Urge un intervento informativo deciso sulla popolazione per spiegare che quando si soccorre una persona sia essa interessata da malore, sia coinvolta in un evento traumatico, a bordo delle ambulanze, o dell’automedica ci sono dei medici professionisti in grado di trattare immediatamente il paziente sul posto per evitare conseguenza peggiori che fare il cosiddetto scapp and run ( prendi e porta )”. Francesco Marino, segretario nazionale Fimmg Es, la Federazione italiana medici di famiglia-settore emergenza territoriale, ha le idee chiare sulle strategie da intraprendere per mettere fine agli episodi di violenza ai danni di medici e personale sanitario.
 
“Apprendiamo con sgomento - ha continuato Marino - dei recenti episodi di violenza che hanno interessato operatoti del Set. Il primo ha interessato un Medico del 118 della Provincia di Reggio Calabria , che ha subito percosse in più riprese da parte di un parente di una paziente coinvolta in un incidente. Il secondo episodio di queste ultime ore , dove a Taranto è stato selvaggiamente picchiato un autista soccorritore, che voleva spiegare ad alcuni esagitati, che il medico e l’infermiere stavano già operando per prestare le prime necessarie cure, che il più della volte sono salvavita , alla ragazza , anche questa coinvolta in un incidente stradale”.
 
Alla luce di questi episodi raccontati, Marino ritiene urgente informare la popolazione che “i medici sono in grado di capire ed agire sul paziente anche sul luogo dell’ intervento, per prestare le prime cure, per stabilizzare il paziente prima di iniziare il viaggio verso l’Ospedale più idoneo al caso. Di questo deve essere informata la popolazione, di lasciar lavorare in tranquillità gli operatori perché sono in grado di farlo, ma per farlo nel migliore dei modi possibile c’è bisogno di serenità”.

“Lavorare in situazioni spesso tragiche per il paziente stesso, porta a decidere su terapie e manovre che per essere attuate necessitano della massima concentrazione. Non ci devono essere situazioni che distolgono il personale sanitario da ciò che sta facendo, a maggior ragione se ci si sente in pericolo per la propria incolumità. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza al Collega e all’Autista per gli episodi che li hanno interessati in prima persona - ha concluso Marino - siamo a disposizione degli organi preposti per suggerire le migliori modalità informative verso la popolazione sulle modalità di lavoro dei Medici ed Operatori del Sistema di Emergenza Territoriale”.

09 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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