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Giovani medici sfruttati. Fnomceo: “Siamo con voi”. Sigm: “Pieno supporto”


Sia la Federazione che il Segretariato dei Giovani medici commentano la denuncia sui social e sulla stampa fatta da un gruppo di giovani medici, che hanno raccontato di essere stati ripagati, come compenso per prestazioni professionali anche complesse, “in natura”, con una pizza e una birra, o con cifre irrisorie.

22 NOV - “Siamo a conoscenza, anzi siamo noi i primi a denunciarle, di situazioni sempre più numerose di disoccupazione e soprattutto sottoccupazione dei giovani colleghi, medici e odontoiatri. Al di là dei casi specifici, quello che va ripensato è l’intero sistema della formazione e dell’ingresso del mondo del lavoro, un sistema che continua a produrre laureati ma non offre abbastanza possibilità di completare il percorso con la specializzazione o il titolo di formazione in Medicina Generale, imprigionandoli di fatto in un limbo senza possibilità di sbocchi professionali adeguati”.
 
Così Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, la Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, commenta la denuncia sui social e sulla stampa fatta da un gruppo di giovani medici, che hanno raccontato di essere stati ripagati, come compenso per prestazioni professionali anche complesse, “in natura”, con una pizza e una birra, o con cifre irrisorie.

“Il nostro Codice Deontologico è chiaro – continua Chersevani -: all’articolo 54 si parla proprio di onorari, stabilendo che ‘Il medico, nel perseguire il decoro dell’esercizio professionale e il principio dell’intesa preventiva, commisura l’onorario alla difficoltà e alla complessità dell’opera professionale, alle competenze richieste e ai mezzi impiegati, tutelando la qualità e la sicurezza della prestazione”.
 
Nessuno sconto a discapito della qualità delle cure, anche se, in casi particolari, ad esempio come atto caritatevole o di buona colleganza, non è proibito esercitare gratuitamente. “È vero – continua infatti Chersevani – che sempre l’art. 54 precisa che 'Il medico può effettuare visite e prestare gratuitamente la sua opera purché tale comportamento non rivesta una connotazione esclusivamente commerciale, non costituisca concorrenza sleale o sia finalizzato a indebito accaparramento di clientela'. Questa però è una facoltà, non certo un aut aut a cui i giovani devono sottostare pena il rimanere disoccupati. Invitiamo quindi a segnalarci direttamente ogni situazione di ingiustizia e sfruttamento”.

“Come Fnomceo, come Commissione Albo Odontoiatri, come Osservatorio Giovani Professionisti – conclude Chersevani - siamo vicini a tutti i colleghi sfruttati e traditi nelle loro aspirazioni, nelle loro speranze, nella loro dignità. Rinnoviamo ancora una volta l’invito alla Politica perché agisca, aumentando il numero delle borse di studio per assicurare a tutti un accesso alla Professione stabile e adeguatamente retribuita, evitando ‘gare al ribasso’ che non garantiscano un equo compenso ai medici, introducendo, ove possibile (come recentemente richiesto dalla Componente Odontoiatrica), tariffari minimi e ponendo in atto ogni altra iniziativa in tal senso. Perché un sistema che sfrutta e penalizza i giovani professionisti è un sistema destinato a collassare, è un sistema senza futuro”.
 
Non si è fatta attendere anche la reazione dei Giovani medici Sigm che denunciano come certe situazioni facciano leva "sulle condizioni peculiari in cui vivono i giovani medici oggi, costretti ad affrontare lunghi periodi in attesa dei primi concorsi cui poter partecipare, che possono trasformarsi anche in periodi indeterminabili nel caso di mancato collocamento".

I social hanno il merito di raccontare la realtà in modo diretto e senza filtri. "Il peccato originale è la mancata programmazioni a livello nazionale – ricordano i Giovani Medici Sigm - Si straparla di mancanza di medici quando in Italia sono tantissimi i giovani colleghi disoccupati o sfruttati. Le storie di camici bianchi pagati con pizza e birra o con qualche altra forma di baratto le conosciamo; comprendiamo benissimo la rabbia che sta montando sui social. Il lavoro dei colleghi che si sono uniti in un gruppo Facebook denominato medici anti sfruttamento è ottimo e ha tutto il nostro supporto".


Da anni, con numerosi interventi, missive e segnalazioni presso gli Organi competenti, il Sigm segnala le gravi irregolarità lavorative e retributive in cui spesso i giovani medici si trovano a dover prestare la propria opera professionale. "Qualcosa però sembra muoversi, anche se non per merito di noi medici a dire il vero – segnalano i Giovani Medici Sigm. - La Commissione Bilancio del Senato, sulla scorta dell’azione del Comitato Unitario degli Ordini e Collegi Professionali e dalla Rete delle Professioni Tecniche, ha approvato un emendamento alla legge di conversione del decreto fiscale che stabilisce il diritto a un compenso minimo sotto al quale non si potrà scendere e che deve essere proporzionato alla qualità e quantità del lavoro".

Per questo il Sigm il 30 novembre prenderà parte all’evento “L’equo compenso è un diritto”, per chiedere garanzie e maggiori tutele per i giovani medici durante l’avvio della Professione e denunciare l’abuso dell’utilizzo delle Partite Iva anche all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. In ultimo l'Associazione Italiana Giovani Medici, confermando l’impegno a lottare a fianco dei colleghi, segnala la prossima uscita di un “Codice di Comportamento per il Giovane Medico: diritti e doveri” che potrà essere d'aiuto per muoversi nelle tante realtà locali e potrà dare dei punti di riferimento per evitare di cadere in situazioni anomale o al limite della legalità. 

22 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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