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12° Forum Risk Management. Prima giornata/1. Al via i lavori con Ricciardi, Gelli, Ugenti, Saccardi, Desideri e Giannotti. Obiettivo: una nuova stagione per la sicurezza e la qualità delle cure

di Michela Perrone

Si è aperto questa mattina a Firenze la dodicesima edizione dell’evento che permette a professionisti del settore, esperti, istituzioni e rappresentanti dei pazienti di dialogare sulle sfide della sanità. Quest’anno al centro del dibattito la legge 24 sulla sicurezza delle cure e la responsabilità professionale e le sue ricadute sull’intero Ssn

28 NOV - Sicurezza, qualità delle cure e sostenibilità del sistema sanitario sono i temi al centro della 12ª edizione del Forum Risk Management, che si è aperta oggi a Firenze. Per quattro giorni esperti, professionisti e istituzioni si confronteranno sulla gigantesca sfida del cambiamento della sanità. A fare da collante la legge 24/2017 sulla responsabilità professionale: una norma cardine che non deve restare sulla carta, ma deve trovare applicazione concreta sul territorio.
 
“La legge Bianco-Gelli ha reso obbligatoria in tutte le aziende sanitarie la governance del rischio, cioè lo sviluppo di quelle attività necessarie per cercare di ridurre i danni al paziente ─ sintetizza Vasco Giannotti, coordinatore del Comitato scientifico del Forum ─ Da qui, da questo Forum, si apre quindi una nuova stagione per il sistema sanitario”, in cui ci si confronta su come sicurezza e qualità delle cure “diventino la base per un grande processo di innovazione e rinnovamento del sistema sanitario”. 
 
Ne suo discorso d’apertura Enrico Desideri, presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità, ha ricordato che “ l’efficacia delle cure va misurata: dobbiamo essere in grado di valutare i costi finali, non solo quelli intermedi”. Per riuscire a gestire la sfida della sostenibilità, Desideri indica una via ben precisa: “Costruire una rete, stringere alleanze con i diversi attori del sistema: le istituzioni, le scuole, il sindacato, le associazioni di tutela e volontariato”. Solo la collaborazione tra tutti i portatori di interesse potrà contribuire ad attuare nuove strategie per “superare il sistema a “silos” che non può più reggere l’impatto dei nuovi bisogni”, conclude Desideri.
 
Presente all’apertura anche Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità: “Dobbiamo riuscire, con uno sforzo di organizzazione comune, a uniformare la qualità delle cure in tutto il Paese e in tutte le strutture sanitarie – sottolinea – Non è facile, ma dobbiamo provare a conciliare questi diversi punti di vista a vantaggio del paziente”.

Il padre della legge sulla responsabilità professionale, Federico Gelli (Pd), responsabile sanità del Partito Democratico e componente della Commissione Affari Sociali della Camera, si dice fiducioso sui prossimi passi: “Credo che tutti i decreti attuativi della legge 24 vedranno la luce prima della fine della legislatura”, afferma, ripercorrendo ciò che è già stato fatto e quello che invece manca: “Sono stati emanati due decreti importanti da parte del ministero della Salute, uno per l’istituzione dell’osservatorio nazionale sulla sicurezza delle cure e l’altro sull’accreditamento delle società scientifiche – spiega –. Manca invece l’approvazione dei decreti del Mise che andranno a disciplinare la parte più delicata, quella assicurativa".
 
"Sono fiducioso che anche questo potrà vedere la luce entro la fine della legislatura, forse addirittura prima di Natale. Infine, sono attesi ulteriori due decreti da parte del Ministero della Salute, quello sul sistema nazionale delle linee guida e quello sul fondo di solidarietà. Credo che con questi decreti attuativi si possa veramente mettere in piena operatività la norma e quindi vedere anche quali possono essere i punti di correzione e integrazione da fare eventualmente nella prossima legislatura. Resto però convinto che il 90% della norma possa reggere molto bene all’applicazione quotidiana nel nostro sistema sanitario”, conclude.
 
Sulla stessa linea Rossana Ugenti, Direttore Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del SSN del Ministero Salute che ha ricordato, , gli elementi innovativi contenuti negli stessi decreti attuativi. L’art 14 della legge 24 introduce un nuovo concetto di tutela del paziente. L’istituzione ha ricordato Ugenti, intervenendo nella sessione dedicata agli infermieri, di un Fondo di Garanzia a tutela del danneggiato ne è l’esempio. Se le assicurazioni, per qualsivoglia motivo non potranno garantire la somma da risarcire, interverrà il fondo. "La legge 24 - ha concluso Ugenti - tratta in maniera funzionale ed integrata l’intera materia sanitaria, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, secondo una metodologia fino ad oggi non conosciuta in questa materia".
 
E parlando di applicazione quotidiana, la Regione Toscana sta facendo da apripista: “Abbiamo approvato ieri una delibera di Giunta per declinare la legge 24 sul territorio – spiega Stefania Siccardi, assessore al diritto alla Salute della Regione Toscana –. Questo per cercare di strutturare meglio il lavoro del Centro di Gestione del Rischio clinico e facendo in modo che in ogni azienda ci siano figure professionali appositamente formate”. Il disegno toscano prevede anche forme di premialità per le aziende sanitarie più attive e più attente alla segnalazione degli eventi avversi e alla costruzione di percorsi che possano garantire la qualità e la sicurezza delle cure. “La nostra finalità non è quella di dare voti, ma di focalizzarci su quello che non va perché diventi stimolo per il miglioramento dell’organizzazione complessiva del sistema”, conclude l’assessore. 
 
Michela Perrone

28 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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