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Istituzione dell'Ordine professionale Tsrm Pstrp. Un convegno Ecm a Catanzaro

di Lorenzo Proia

Per la maggior parte delle Professioni siamo di fronte a una stagione nuova, con un diverso compito rispetto al passato: essere Organismo sussidiario dello Stato. Work in progress per i lavori di implementazione dei singoli albi professionali e per la procedura di iscrizione dei professionisti sanitari agli stessi. Se ne è parlato oggi a Catanzaro

08 GIU - La legge 3/2018 dell'11 gennaio (cosiddetta Legge Lorenzin) e il successivo Dm del 13 marzo scorso, hanno permesso la costituzione di un nuovo Ordine, quello dei Tsrm Pstrp. Un elevato numero di professionisti sanitari (se ne stimano circa 200mila) sono chiamati ad iscriversi ai rispetti albi professionali in via di formazione. A questo riguardo è in corso oggi a Catanzaro, presso l'aula magna A del Policlinico dell'Università degli Studi Magna Grecia (Umg) un convegno organizzato dalla Consulta delle Professioni Sanitarie della Calabria, in collaborazione con la Regione Calabria, la stessa Umg, il Conaps e la e la Federazione nazionale Tsrm Pstrp, il titolo è appunto “Istituzione dell'Ordine professionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione”.

A quasi vent'anni dalla legge 42/1999 sono stati istituiti gli albi di tutte le Professioni sanitarie, già regolamentate con i decreti del Ministro della Salute del d.lgs. 502/92. Work in progress dunque per i lavori di implementazione dei singoli albi professionali e per la procedura di iscrizione dei professionisti sanitari agli stessi. Per la maggior parte delle Professioni siamo di fronte a una stagione nuova, con un diverso compito rispetto al passato: essere Organismo sussidiario dello Stato.

Per gli organizzatori del convegno, la nuova normativa “è stato un successo politico per le Professioni sanitarie ma principalmente un processo di riforma a tutela del Cittadino e a garanzia della qualità delle cure. Tutte le Province e le Regioni saranno direttamente coinvolte nel primo vero percorso di costituzione degli Albi”. Gli attuali Presidenti e Consigli direttivi degli Ordini, provinciali ed interprovinciali, nonché i Dirigenti regionali e nazionali delle Associazioni maggiormente rappresentative, sono chiamati a condividere la procedura d'iscrizione. “Sono coinvolti oltre 900 rappresentanti - spiegano ancora gli organizzatori - di tutti i profili professionali interessati: sarà una procedura complessa ma fondamentale, in quanto contribuirà, tra l'altro, a comporre il primo storico censimento dei Professionisti sanitari, definendo finalmente un'invalicabile linea di demarcazione tra chi è un Professionista sanitario vero e chi, fino a ieri, ha millantato di esserlo, valorizzando la posizione di garanzia che i primi hanno nei confronti del Cittadino”.

Il convegno si è aperto alle 15, con moderatore Francesco Lucia, introdotto da Carmelo Laganà (Coordinatore della Consulta delle Professioni Sanitarie della Calabria) e con i saluti del Magnifico Rettore dell'Umg, del Rappresentante della Regione Calabria e dei Rappresentanti Nazionali della Consulta delle Professioni Sanitarie. Tre le relazioni del convegno: la prima, tramite videoconferenza, di Saverio Proia (Consulente Aran, già Dirigente del Ministero della Salute) su “Riforma delle Professioni Sanitarie: legge 3/18 ultimo Atto”; la seconda con la presenza al convegno di Alessandro Beux (Presidente Nazionale Ordine Tsrm e Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione) con titolo “Ordiniamo le idee. Storia normativa, procedute di implementazione e rappresentatività, punti di forza e di debolezza dell'Ordine dei Tsrm e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione”; infine è intervenuto, anch'egli tramite videoconferenza, Antonio Bortone (Presidente Nazionale Conaps) con una relazione intitolata “Dal 'Disordine' all'Ordine: storia di uno sviluppo giuridico delle Professioni Sanitarie”.

“Questo tipo di evento - ha dichiarato Alessandro Beux a Quotidiano Sanità - si sta fortunatamente replicando in tante Regioni. È importante che i Presidenti degli Ordini e delle Amr si incontrino e si confrontino, soprattutto per favorire il passaggio di informazioni corrette e omogenee verso i professionisti che si dovranno iscrivere agli albi. È un periodo molto impegnativo, come ce lo aspettavamo, ma le sintonie si stanno generando più rapidamente del previsto, segno di una maturità non solo professionale dei soggetti coinvolti. Aver da subito impostato l’Ordine multiprofessione sui valori e sui concetti comuni, che uniscono, più che su ciò che distingue, si sta dimostrando una scelta efficace”.

“L’Ordine Tsrm Pstrp di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia - ha spiegato a Quotidiano Sanità Giovanni De Biasi, Presidente dello stesso - è onorato di poter, insieme ai colleghi della Consulta delle Professioni sanitarie della Calabria, ospitare un evento come questo, la realizzazione del quale ha dimostrato come le professioni sanitarie interessate siano già in grado di progettare e realizzare insieme, unendo idee, esperienze, competenze e relazioni”.

“Il raggiungimento della riforma ordinistica in sanità - ha dichiarato a Quotidiano Sanità Saverio Proia - con l'elevazione dei Collegi in Ordini e la istituzione degli albi per le 17 professioni che ne erano prive ė stata una grande conquista perseguita  da decenni, con questa si conclude il processo di riforma avviato dalla legge 42/99. L'istituzione dell'Ordine dei Tsrm e delle Professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione fu una mia intuizione, proposta per superare l'ostacolo di chi teorizzava che non si potessero istituire nuovi ordini professionali. Ma solo con la generosità del gruppo dirigente e dell'intera categoria dei Tsrm si ė potuta realizzare che hanno supefato qualsiasi corporativismo e particolarismo ed accettato la sfida lanciando 'anima e core' e risorse umane, professionali, strumentale ed economiche in questa nuova meravigliosa avventura, la storia gliene renderà merito ed onore”.

“La Legge 3/2018 - spiega Antonio Bortone a Quotidiano Sanità - rappresenta la fine di un percorso politico e giuridico che ha consentito alle Professioni sanitarie di ottenere equità sociale tra le Professioni che operano per la salute del cittadino. È il giusto coronamento di un percorso iniziato nel '94 con la definizione dei rispettivi Profili professionali, continuato nel '99 con la Legge 42 che ha sancito la piena e diretta responsabilità di ogni professionista sanitario, ulteriormente progredito con la legge 43 del 2006 che ne ha tutelato le competenze fino alla recente Legge 3/2018 e Decreti Ministeriali correlati con l'istituzione dell'Ordine e dei rispettivi Albi”.

“Ora - conclude Bortone - dobbiamo continuare a guardare lontano, verso la riforma di un impianto contrattuale oramai obsoleto ed anacronistico, dobbiamo anche colmare il solco creatosi con i nostri colleghi europei, la cui formazione di base ha ottenuto riforme e sviluppo di competenze già a noi attribuite. Questo sarà il compito che, nella nuova dimensione di 'maxi Ordine' ci accingiamo ad affrontare”.

Lorenzo Proia

08 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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