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Assunzione infermieri in Svizzera e Germania: attenzione alle truffe!


A lanciare l’allarme l’Associazione Nazionale Infermieri e Professionisti della Salute esperti di Formazione e di Informazione (Assocare) sulla base di alcune segnalazioni. “Sono arrivata in una grande città tedesca”, racconta Barbara. Assunta in Chirurgia della Mano, “mi sono accorta che in Germania gli Infermieri hanno compiti che in Italia corrispondono agli assistenti di base o agli Oss”

02 SET - Se vi chiedono di lavorare in Germania o in Svizzera, prima di accettare leggete attentamente il contratto perché potreste avere brutte sorprese! A lanciare l’allarme è l’Associazione Nazionale Infermieri e Professionisti della Salute esperti di Formazione e di Informazione (Assocare), dopo la segnalazione di alcuni Infermieri che “pensavano di aver trovato lavoro, soldi e carriera assicurata in Svizzera e in Germania. In realtà si sono presto ritrovati ad affrontare un incubo difficilmente preventivatile”.

Per chiarire le cose, Assocare racconta due storie, la prima di una giovane infermieri di 24 anni, originaria della Basilicata, partita per la Germania, il secondo di un altro giovane infermiere, 27 anni, originario del Gargano, scappato in fretta e furia da un cantone Svizzero dopo essere stato a suo dire “sfruttato e truffato”. Ma altri casi si sarebbero verificati anche in Inghilterra, Belgio, Canada, Australia, Francia, Spagna e Stati Uniti. E molte di queste storie sarebbero iniziate con pubblicità trovate anche su siti noti per la categoria.

“Sono arrivata in una grande città tedesca – racconta la prima storia - e qui sono stata recuperata assieme ad altri 20 colleghi. Dico recuperata perché quella era la sensazione, ci hanno ammassati in un vecchio pullman da 30 posti e portati a distanza di 80 Km dal luogo di arrivo. Eravamo colleghi italiani, spagnoli, rumeni e polacchi. Arrivati a destinazione ci hanno chiesto di scendere dal pullman, ci hanno dato delle chiavi numerate, fatte firmare un contratto d'affitto in tedesco e abbandonati a noi stessi”.

Per un mese gli è stato fatto seguire un corso di lingua tedesca. “Nell'alloggio vivevamo in 6, con un solo bagno dotato di una sola doccia e di nessun bidet; con una cucina malandata e con dei letti a castello in una stanza mista. Quasi un lager insomma”.

Superato il test di lingua, è arrivato il contratto. Ma, racconta l’infermiera, “fin da subito mi sono accorta che in realtà in Germania gli Infermieri hanno compiti che in Italia corrispondono agli Assistenti di Base o agli Operatori Socio Sanitari. Non potevamo fare prelievi, non potevamo somministrare terapia, non potevamo fare un ECG o reperire parametri vitali; tutto era ad appannaggio dei medici; potevamo solo fare l'igiene ai pazienti (in una chirurgia della mano spesso non sono in grado di lavarsi), di vestirli e di aiutarli a mangiare”.

Il tutto per “2400 euro netti, 800 euro percepiti realmente dopo tutte le trattenute non annunciate! Ben 2200 euro trattenute per affitto, corso di tedesco e spese varie dell'agenzia che ci ha reclutati. Ho protestato con l'azienda, ho chiamato i sindacati in Italia, ho contattato i sindacati tedeschi. Tutti mi hanno detto che non potevo fare nulla. Da registrare che il costo della vita in Germania è doppio rispetto all'Italia e che con 800 euro puliti non riuscivo nemmeno ad arrivare a fine mese. Sono stata là 90 giorni, poi mi hanno chiamata a lavorare in Italia e sono scappata. Ho fatto la valigia e sono tornata in Patria. Se potete non andate a lavorare in Germania!”.

La seconda storia racconta di una assunzione in Svizzera come Infermiere in una clinica geriatrica; gestivo pazienti con demenze, Alzheimer, Parkinson, Ictati e post-RCP. “Lo stipendio mi sembrava allettante: 3600 Franchi Svizzeri, ovvero 3000 euro mensili. Non male! Non pensai però al costo della vita in Svizzera e alle trattenute per affitto, corso linguistico e spese varie”. E “al secondo mese ero già con i primi debiti”. Avverte l’infermiere: “Prima di accettare una proposta di lavoro simile fate attenzione, leggete il contratto per bene e soprattutto fatevelo tradurre in italiano; potreste trovarvi a firmare un contratto-truffa che porta soldi solo ai reclutatori”.

Ecco, allora, i consigli di Assocare:
1.    non farsi prendere dal foga di cercare lavoro a tutti i costi;
2.    quando vi convocano per un colloquio fisico, telefonico o in video-conferenza concentratevi sulla proposta di lavoro;
3.    prima di firmare pretendete la copia del contratto in italiano con eventuale trascrizione certificata;
4.    leggete attentamente ogni clausola del suddetto contratto;
5.    se vi vengono dei dubbi non soprassedete e chiedete immediatamente spiegazioni;
6.    formate solo se siete convinti al 100% della bontà dell'offerta proposta.

E non è tutto, prima di firmare ricordatevi che:
1.    se non conoscete la lingua vi proporranno un corso a pagamento (quanto costa? come pagate? quando pagate?);
2.    andate a lavorare all'estero e vi proporranno un alloggio già pronto (quanto costa l'affitto? vivrò da solo? quanto costano le bollette? entro quando posso disdire l'affitto?);
3.    quanto vi costa recedere dal contratto di lavoro e da quello di affitto.

02 settembre 2018
© Riproduzione riservata

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