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Parafarmacie. Lpi: “No a nuova indagine conoscitiva, serve subito decreto ad hoc”


Così il presidente Ivan Ruggiero commenta l'incontro tra la Fnpi e la presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Marialucia Lorefice. "La possibilità di un’indagine conoscitiva al Senato, per approfondire la fattibilità delle richieste e delle problematiche riscontrate, emersa dall'incontro di ieri, si tradurrebbe in un ulteriore allungamento dei tempi. La strada da seguire è quella di un decreto ad hoc da parte del Ministero dello Sviluppo economico".

14 SET - No a nuove indagini conoscitive, serve subito un decreto ad hoc per la questione parafarmacie. Questo in sintesi il commento del presidente delle Libere parafarmacie italiane, Ivan Ruggiero, a seguito dell'incontro tenutosi lo scorso 13 settembre tra la Federazione nazionale parafarmacie italiane e la presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Marialucia Lorefice
 
"Leggendo i risultati dell’incontro in questione, mi sembrerebbe una marcia indietro, rispetto alle posizioni di Lpi e alla linea intrapresa dal Ministro della salute, poiché si parla di intraprendere un’indagine conoscitiva al Senato, per approfondire la fattibilità delle richieste e delle problematiche riscontrate.
Ovviamente - spiega Ruggiero - tutto questo porta a un allungamento di tempi rispetto al decreto da parte del Ministro dello Sviluppo economico e le Parafarmacie non se lo possono permettere. Giacché stiamo parlando da 11 anni delle Parafarmacie, con diversi incontri, audizioni e giornate dedicate, senza parlare dei numerosi articoli, dispiace apprendere che non sia chiara ancora la nostra problematica, tanto da dover ricominciare con una nuova indagine conoscitiva".
 
"Questa conoscenza della nostra problematica, tra l’altro - prosegue il presidente Lpi - è stata già portata alla luce il 2 Agosto in un Audizione Tecnica tra Ruggiero e il Ministero della Salute, quindi si è già avviato un iter esaminante e di sviluppo e siamo convinti della preparazione sull’argomento Parafarmacie, da parte del Ministro della Salute, perché ampiamente trattato da Lei da diversi anni e dal suo partito".
 
"Restiamo quindi basiti, ma rispettosi di questa iniziativa solitaria che hanno intrapreso i colleghi di altre sigle, ma ci dissociamo completamente dai contenuti, preferiamo la linea Ministeriale e la risoluzione del problema con un Decreto ad Hoc da parte del Ministro dello sviluppo economico Luigi di Maio, ricordando che le liberalizzazi oni dei Farmaci di Fascia C sono state un cavallo di battaglia della campagna elettorale del M5S, come lotta me ritocratica-sociale al fianco dei Cittadini e dei professionisti", conclude Ruggiero.

14 settembre 2018
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