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Nursing Up: “Serve un nuovo progetto per la libera professione degli infermieri pubblici”


"Mancano all'appello nel Ssn, come è noto, almeno 50mila infermieri per poter erogare un servizio in linea con i bisogni dei cittadini. E la distribuzione attuale degli infermieri a livello regionale sconta i tagli e le razionalizzazioni del personale legate alla spesa. È ora di aprire le porte alla libera professione, anche per i dipendenti pubblici, e avviare così una nuova stagione nell’assistenza infermieristica del nostro paese". Questa la proposta avanzata al Governo.

27 SET - Rispondere alla domanda crescente di assistenza infermieristica privata combattendo abusivismo ed evasione fiscale: questa la proposta di Nursing Up al nuovo Governo. Il sindacato degli infermieri chiede di togliere il vincolo dell’incompatibilità ai professionisti sanitari in forze alla Pubblica Amministrazione affinché venga data anche a loro l’opportunità di esercitare la professione non esclusivamente nelle corsie degli ospedali.
 
"Il nuovo progetto, in fase di studio, vuole dare impulso ad un cambiamento di rotta, che sia in grado di far fronte alla crescente richiesta di prestazioni infermieristiche da parte dei cittadini. Sono infatti ben 12,6 milioni gli italiani che si sono rivolti ad un professionista della salute privatamente, stando ai dati Censis, e lo hanno fatto pagando di tasca propria, visto che il Servizio sanitario è deficitario proprio nell’assistenza territoriale e a domicilio. Un numero esorbitante, se pensiamo che di questi, 2,3 milioni hanno richiesto assistenza prolungata nel tempo", si spiega in una nota.

"Sullo sfondo, come sempre, un mercato per buona parte sommerso destinato a crescere sempre di più a causa delle cronicità in costante aumento e della domanda che proviene dalle famiglie con un non autosufficiente a carico (920mila), per non parlare dei 2,5 milioni di famiglie con minori (delle quali 720mila con bambini di 0-3 anni). Una vasta platea di utenti che si avvale degli infermieri per effettuare: prelievi, iniezioni, misurazione e registrazione dei parametri vitali, medicazioni, bendaggi, flebo, infusioni, perfusioni, assistenza notturna.

Prestazioni che sono costate agli italiani 6,2 miliardi di euro in un anno, secondo il Censis, che ne registra un mercato sommerso rilevante (quasi il 50% degli acquirenti ha dichiarato di aver pagato al nero). Ma non è finita, perché le preferenze dei pazienti sono andate, nella maggior parte dei casi, verso l’infermiere pubblico (30,4%), un professionista che ispira fiducia all’84,7% degli italiani. E allora per quale ragione non consentirgli di esercitare la libera professione onde evitare, tra l’altro, che ci si imbatta in chi esercita abusivamente?", chiede Nursing Up.

"Mancano all'appello nel Ssn, come è noto, almeno 50mila infermieri per poter erogare un servizio in linea con i bisogni dei cittadini. E la distribuzione attuale degli infermieri a livello regionale sconta i tagli e le razionalizzazioni del personale legate alla spesa. A delineare questo quadro desolante c’è non solo un’analisi condotta in partnership da Ipasvi-Istat, ma anche i dati che emergono dal Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato. È ora di fare qualcosa di concreto: per gli infermieri del Nursing Up è ora di aprire le porte alla libera professione, anche per i dipendenti pubblici, e avviare così una nuova stagione nell’assistenza infermieristica del nostro paese", conclude la nota.

27 settembre 2018
© Riproduzione riservata

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