Manovra. Fimmg in stato di agitazione per provvedimenti su casse previdenziali
Ad annunciarlo è stato il segretario nazionale, Giacomo Milillo, a causa di quei provvedimenti “ingiusti e autoritari” che destano il sospetto di un “esproprio del patrimonio delle Casse privatizzate (di circa 50 mld di euro) a favore di un deficitario sistema pubblico”.
16 DIC - “La Fimmg dichiara lo stato di agitazione della categoria contro i provvedimenti inseriti nella manovra, in via di approvazione al Parlamento, che colpiscono fortemente le Casse previdenziali private. I medici di medicina generale non si lasceranno scippare in questo modo i risparmi di una vita”. Ad annunciarlo in un comunicato è stato il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo.
Nella nota Milillo definisce i provvedimenti “ingiusti e inutilmente autoritari”, oltre che “senza benefici né per i bilanci dello Stato né per i cittadini”. Per questi motivi si è preannunciata “una lunga e dura stagione di lotta sindacale che prevederà manifestazioni di piazza e scioperi”.
“Gli iscritti Enpam hanno accettato un sistema di previdenza responsabile, rinunciando a qualsiasi contributo pubblico sulle loro pensioni, in cambio della garanzia che i loro risparmi non sarebbero stati toccati – ha spiegato Milillo -. Ora si impongono, invece, sacrifici previdenziali discriminatori rispetto a quelli richiesti al resto della popolazione che offendono gravemente tutti i medici sia in quanto professionisti sia in quanto cittadini”.
I provvedimenti adottati nella Manovra per il segretario Fimmg sembrano rispondere “alle esigenze di quelle lobby che vogliono ridurre la capacità di guadagno e di iniziativa dell’intera categoria dei liberi professionisti italiani per costringerli al ruolo di manodopera del pubblico o delle imprese industriali”. “L'Esecutivo – ha concluso Milillo nel comunicato - eviti di dar fiato al sospetto, fin troppo ovvio, che l’intera operazione serve solo per preparare l’esproprio del patrimonio delle Casse privatizzate (di circa 50 miliardi euro) a favore di un vorace e deficitario sistema pubblico”.
16 dicembre 2011
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