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Manovra. Pensioni. Enpam annuncia iniziativa legale


La Fondazione annuncia di essere pronta ad “opporsi con ogni mezzo” contro le norme della manovra in cui si prevede che il patrimonio delle casse privatizzate non possa essere contabilizzato per definire l'equilibrio richiesto alle gestioni, spostato su un orizzonte temporale di 50 anni.

16 DIC - Ecco la nota dell’Ente previdenziale dei medici

La Fondazione Enpam si opporrà con ogni mezzo all’insensato attacco al proprio sistema pensionistico contenuto nella manovra. La norma (articolo 24, comma 24), di difficile applicazione e di dubbia razionalità, è calata dall'alto su una categoria che aveva già intrapreso in legittima autonomia un percorso di riforme per il riordino del proprio sistema previdenziale.

Proprio l'ingente patrimonio costituito a garanzia delle pensioni - recentemente oggetto di un'incisiva riforma della governance grazie all'apporto scientifico del professor Mario Monti - è ora la materia del contendere. Stando all'articolo del Decreto legge, il patrimonio non può essere contabilizzato, neppure per periodi e importi limitati, per definire l'equilibrio richiesto alle gestioni, ora spostato su un orizzonte temporale di 50 anni.
“E' come se a un buon padre di famiglia che avesse oculatamente messo da parte un gruzzoletto in previsione dei momenti difficili, fosse vietato di usarlo al verificarsi del bisogno”, esemplifica Alberto Oliveti, vicepresidente vicario della Fondazione Enpam.

L’Enpam ha un meccanismo previdenziale sano. A differenza del sistema retributivo pubblico che calcola la pensione in proporzione agli ultimi stipendi, la Cassa dei medici  e degli odontoiatri ha un sistema reddituale che tiene conto dei redditi percepiti durante tutto l’arco della vita lavorativa. “Questo particolare sistema, come lo stesso ministro Fornero ha riconosciuto, ha gli stessi effetti del contributivo ma è più virtuoso, se tecnicamente ben calcolato, perché permette al giovane di sapere con certezza quanti soldi riceverà ogni mese al momento del pensionamento. Non si vede perché ora una norma di legge, che non porta alcun beneficio per le casse dello Stato, debba penalizzare le pensioni dei medici e degli odontoiatri”, dice Alberto Oliveti.

"Buttando alle ortiche questo sistema un giovane potra solo accorgersi di quanto sta seminando per la sua pensione ma non vedrà più come sta crescendo la sua piantina. Inoltre, impedendo l'uso del patrimonio si toglie il concime che attualmente permette alle piante Enpam di diventare più alte di quelle Inps", continua il vicepresidente vicario della Fondazione.

Per questo l’Enpam ha deciso di andare avanti con le riforme programmate, che prevedono l’equilibrio a 50 anni, con uso del patrimonio per importi e periodi limitati, come in occasione del previsto esodo massivo dei nati negli anni '50, per fronteggiare il quale la Fondazione ha già da parte le risorse necessarie. Tant’è vero che, con la riforma attualmente impostata, fra mezzo secolo il patrimonio della Fondazione non sarà eroso rispetto ad oggi ma risulterà più che decuplicato.

L’Enpam darà il via ad una prima iniziativa legale contro dalla doppia tassazione che grava sui patrimoni delle casse privatizzate. L’ente previdenziale dei medici e  degli odontoiatri, infatti, oltre a non costare nulla alle casse dello Stato, versa al fisco oltre 70 milioni di euro all’anno di tasse illegittime. “Se il ministro del lavoro vuole obbligarci a penalizzare i nostri iscritti, noi non vediamo perché dovremmo  continuare a sostenere con una doppia e ingiusta tassazione i sistemi pubblici in deficit”, dice Oliveti.

La doppia tassazione degli enti di previdenza - che vede l’Italia in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei - colpisce la redditività del patrimonio accantonato a garanzia delle pensioni, sulle  quali già si pagano imposte.
 

16 dicembre 2011
© Riproduzione riservata

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