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Formazione Medicina generale. I dubbi Sigm: “Con presa servizio a marzo 2019 è alto il rischio che aumento borse venga vanificato”


Il Segretariato Italiano Giovani Medici, pur apprezzando l’aumento delle borse, esprime rammarico ed amarezza per il rinvio della data del test e della presa di servizio. “Ministero prolunghi gli scorrimenti per la rassegnazione delle borse, come già accaduto per il triennio 2014-17 ed il triennio 2017- 20”.

08 OTT - Il Dipartimento SIMeG del SIGM (Segretariato Italiano Giovani Medici), pur ribadendo “la propria soddisfazione per l’aumento delle borse di studio destinate al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il triennio 2018-2021, esprime rammarico ed amarezza per il rinvio della data del test e della presa di servizio”.
 
“Dopo il rinvio del concorso per l’accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale – si legge in una nota - , inizialmente previsto per il 25 Settembre, non sono ancora pervenute notizie ufficiali né sulla nuova data, né sull’inizio dei corsi, sebbene il Coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, Antonio Saitta, abbia dichiarato che la nuova data del test verrà ufficializzata il prossimo 9 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale e che si terrà il 17 Dicembre p.v”.
 
Ma i giovani medici segnalano anche come “dai bandi regionali pubblicati finora, inoltre, risulta che la presa di servizio per i medici che riusciranno ad accedere ai corsi sarà prevista per marzo 2019, il che rischia di vanificare quanto ottenuto con l’aumento delle borse”.
 
Il SIGM ritiene che:
- tale rinvio potesse essere scongiurato con opportuni provvedimenti da parte del Ministero della Salute sul DM 7 marzo 2016 (come peraltro precedentemente accaduto nel 2017), atti a snellire e velocizzare le procedure successive allo svolgimento della prova di accesso, così da massimizzare l’effetto dell’aumento delle borse;
- non fosse necessario specificare all’interno dei bandi la data di inizio dei corsi, dal momento che, in base alla normativa vigente (D. Lgs 368/99 e DM 7 marzo 2006) non è richiesto l’inserimento nei bandi di tale informazione, che risulta essere vincolante riguardo l’iter post – concorsuale;
-un’eventuale nuova modifica dei bandi determinerebbe un ulteriore slittamento della data del concorso e di conseguenza della presa di servizio, rendendo vano ogni possibile provvedimento.
 
Lo slittamento del concorso di accesso al CFSMG comporta, infatti, una serie di conseguenze:
-ammissione al concorso anche per i medici che sosterranno l’esame di abilitazione a febbraio 2019: questo, di fatto, rende pressoché nullo l’effetto dell’aumento delle borse, perché aumenta il numero di candidati che hanno la possibilità di sostenere la prova, includendo anche una grossa quota di medici che avrebbero potuto partecipare solo al concorso dell’anno successivo se il test si fosse svolto nei tempi previsti;
- presa di servizio a pochi mesi dal concorso SSM successivo, con maggior rischio di abbandono e dunque perdita di borse di formazione;
- concorso di accesso alla FSMG per il triennio 2019-2022 a pochi mesi dalla presa di servizio dei medici ammessi al concorso precedente, con conseguenti problemi di sovrapposizione durante la frequenza della parte pratica del corso. Nello stesso periodo, infatti, si avrebbero due gruppi di medici al primo anno di corso, e di numero di molto superiore rispetto all’anno precedente;
- non meno importanti i disagi vissuti dai medici che, dopo aver programmato i propri impegni lavorativi in base alla data inizialmente prevista per il 25 settembre, si sono visti rinviare il concorso di diversi mesi.
 
“A fronte di tale scenario – sottolineano i Giovani Medici – l’unica strada percorribile per cercare di limitare i danni sembra essere l’emanazione di un decreto da parte del Ministero della Salute che prolunghi gli scorrimenti per la rassegnazione delle borse, come già accaduto per il triennio 2014-17 ed il triennio 2017- 20.”
Per le considerazioni sopra esposte il SIGM ritiene che “quanto accaduto sia di estrema gravità e che vi sia una grave responsabilità da parte di chi, optando per tali scelte, rischia di compromettere l’accesso dei giovani medici al percorso post – lauream e la formazione dei futuri medici di famiglia, che risulta essere fondamentale vista la carenza di MMG che sembra prospettarsi nei prossimi anni.”
 
“Il rinvio della presa di servizio per i corsisti di Medicina Generale del triennio 2018 – 2021 – evidenziano i Giovani Medici – risulta, inoltre, in contrasto con l’iniziale contrarietà delle Regioni riguardo l’eventuale slittamento della prova concorsuale e le conseguenze che ne sarebbero derivate.” Il SIGM ritiene dunque opportuno che “venga fatta chiarezza sulle scelte adottate e ribadisce che l’unica soluzione definitiva per risolvere il problema dell’abbandono delle borse sia quello di ottenere un concorso nazionale con graduatoria unica (che comprenda sia la formazione specialistica che la formazione in Medicina Generale) e di iniziare un percorso che conduca all’evoluzione del Corso di Formazione in Medicina Generale in una vera e propria Scuola di Specializzazione.”

08 ottobre 2018
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