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Medici Inps/1. Revoche di disabilità tra gli obiettivi di performance. Per la Cisl Medici Lombardia “inaccettabile”


Il sindacato contro la determinazione n°24 del 13/3/18 dell’Istituto. “Non serve ad incentivare il giusto e necessario impegno di tutti gli operatori del settore atto ad individuare i falsi invalidi” afferma la Cisl Medici Lombardia che incalza: “Non accettiamo tali offerte economiche integrative per supplire ad un rinnovo contrattuale che riconosca i dovuti diritti e meriti della classe medica”. IL DOCUMENTO

11 OTT - “La Cisl Medici Lombardia esprime sconcerto ed indignazione per i contenuti della determinazione presidenziale n°24 del 13/3/18  - Piano delle performance 2018-2020 -  interessante i medici Inps” che introduce le revoche di disabilità tra gli obiettivi di performance dei Medici Inps. Ad affermarlo, in una nota, Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia.

Per Mazzacane “i nobili valori morali della Cisl, unitamente ai contenuti etici del codice deontologico medico non permettono di accettare siffatte offerte economiche integrative per supplire ad un rinnovo contrattuale che riconosca i dovuti diritti e meriti della classe medica. L'essere e l'operare nell'interesse del cittadino come persona, ancor più menomato da affezioni patologiche e reso pertanto fragile, rimane il compito prioritario dei medici”.

Quindi si “invitano le istituzioni responsabili della sanità nazionale” ad “intervenire con urgenza per cassare il provvedimento citato ed  impartire indicazioni affinché  tali episodi non si ripetano più”.

Il Piano individua gli obiettivi da raggiungere per i dipendenti Inps per accedere ad alcune forme integrative/aggiuntive di salario, tra i quali gli incentivi. Nell’allegato tecnico (pagina 101 dell'allegato) nel paragrafo “Obiettivi produttivi ed economico finanziari dei professionisti e medici” si legge: “In particolare, sono compresi i seguenti obiettivi per il cui raggiungimento professionisti legali e medici svolgono un ruolo decisivo: (…) per i medici: annullamento prestazioni dirette malattia; revoche prestazioni invalidità civile”.

Per la Cisl Medici Lombardia questo provvedimento “non serve ad  incentivare il giusto e necessario impegno di tutti gli operatori del settore atto ad individuare i falsi invalidi. “I medici dipendenti/strutturati Inps - spiega Mazzacane - quando in commissione dovranno valutare il grado d’invalidità di un cittadino, secondo questo Piano, se revocano l’invalidità al cittadino, questo rientrerà come conteggio di aumento nel loro stipendio. Non si possono legare degli incentivi di performance al numero di revoche di invalidità e creare quindi un interesse economico che si scontra con il dovere professionale di agire secondo scienza e coscienza; e neanche mettere in difficoltà i medici che lavorano come esterni a partita Iva, nelle commissioni di invalidità sui quali il dirigente medico INPS dipendente strutturato a fine anno deve esprimere un parere”.

E ancora, “questo indicatore di ‘performance’ del dirigente medico Inps, che è loro superiore,  rende meno liberi  i medici esterni nelle loro decisioni, che già sono in una situazione di fragilità in quanto sono sottopagati per fare tale lavoro e tutelare gli interessi dei cittadini:  50 euro lordi a commissione (in genere con sedute della durata di 4-5 ore) pari a circa 10 euro lordi all’ora, tolta la ritenuta d’acconto e il versamento per la cassa Enpam prendono a circa 7 euro/ora”.

Insomma, per Mazzacane un obiettivo “incompatibile con le norme deontologiche della professione degli operatori sanitari”.

11 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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