Sciopero medici. Consulcesi: “Sciopero segnala profondo disagio. Servono risorse e dialogo”
Il network legale commenta la protesta dei medici. “Il problema non è solo il mancato rinnovo del contratto dei medici, ma un complesso panorama di incertezze sul futuro delle professioni sanitarie, che comporterà inevitabili ripercussioni negative sul diritto alla salute dei cittadini.”
12 OTT - “La proclamazione, da parte dei sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, dello sciopero nazionale per il 9 e il 23 novembre è un chiaro segnale della profonda situazione di disagio che vive la classe medico-sanitaria in Italia. Senza sufficienti risorse il futuro del nostro Sistema Sanitario Nazionale è a rischio, quindi urge instaurare un dialogo con le istituzioni per affrontare le criticità più urgenti”. Così
Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi Group, network legale internazionale specializzato nella tutela dei professionisti della sanità.
“Il problema – si legge in una nota - , infatti, non è solo il mancato rinnovo del contratto dei medici, ma un complesso panorama di incertezze sul futuro delle professioni sanitarie, che comporterà inevitabili ripercussioni negative sul diritto alla salute dei cittadini.”
“Dalla carenza di borse di studio per i medici specializzandi fino all’annunciata voragine pensionistica, che nell’arco di appena 5 anni priverà 14 milioni di italiani del medico di famiglia, possiamo dire che, senza soluzioni concrete e rapide, i medici nel nostro Paese sono a rischio estinzione” sottolinea Tortorella.
Ma, in tutto questo, i camici bianchi non rimangono inermi davanti alle violazioni dei loro diritti: “Continuano le valanghe di ricorsi su tutte le principali vertenze ancora in sospeso – conclude Massimo Tortorella – dalla lunga vicenda degli ex specializzandi fino alla questione delle disparità retributive che patiscono i Medici di Medicina Generale in formazione. Noi, da oltre vent’anni, portiamo avanti le loro battaglie nei Tribunali di tutta Italia e continueremo a farlo finché le istituzioni non individueranno le adeguate soluzioni normative”.
12 ottobre 2018
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