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Fnopi: “Per insegnare agli infermieri vogliamo infermieri”. Ancora troppo pochi i “Prof”


Attualmente la situazione è nettamente sbilanciata: i professori-infermieri sono presenti solo in 22 Università su 41 come docenti inseriti a pieno titolo nell'organico dei professori universitari: una carenza strutturale che impatta inevitabilmente sullo sviluppo disciplinare dello studente, che può contare praticamente solo su docenti a contratto annuale. Per questo la Fnopi ha chiesto al Governo e al MIUR, che le Università provvedano almeno alla immediata chiamata di chi è in possesso dell'Abilitazione Scientifica Nazionale.

30 OTT - La Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri si rivolge al Governo e al Ministero dell’Università perché provvedano alla chiamata immediata a insegnare al corso di laurea in infermieristica di chi è in possesso dell'Abilitazione Scientifica Nazionale.

E per ottenere questo risultato, sottolinea la Federazione, si potrebbero prevedere, ad esempio, deroghe ai punti organici da utilizzare esclusivamente per la chiamata di docenti del SSD MED 45, l’unità di misura cioè, utilizzata dal ministero dell’Università (MIUR) per definire la dimensione annuale delle assunzioni effettuabili da parte delle Università. Ogni dipendente, sulla base della tipologia (personale docente e personale tecnico – amministrativo) e del livello di inquadramento corrisponde a un equivalente in punti organico: Un Professore Ordinario corrisponde a 1 punto organico, un Professore Associato corrisponde a 0,70 punti organico, un Ricercatore varia da 0,40 (per quelli di tipo A) a 0,50 punti organico (per quelli di tipo B e a tempo indeterminato).

Attualmente infatti la situazione è nettamente sbilanciata: i professori-infermieri sono presenti solo in 22 Università su 41 come  docenti inseriti a pieno titolo nell'organico dei professori universitari: una carenza strutturale che impatta inevitabilmente sullo sviluppo disciplinare dello studente, che può contare praticamente solo su docenti a contratto annuale.

A oggi il rapporto docente/studenti è circa di 1:1.350. Se si effettua la stessa operazione prendendo in considerazione il rapporto fra studenti e docenti dei corsi di laurea in Odontoiatria, ad esempio  il confronto è impietoso, diventando 1:6.

Un’analisi della Società italiana di Scienze infermieristiche (SISI) ha messo infatti in evidenza che solo in base all’ultima sessione dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, quella che determina chi può essere, appunto, professore, sarebbero immediatamente disponibili, per ricoprire la posizione di Professore di I fascia, 19 infermieri abilitati (15 interni e 4 esterni, intendo per interni quelli già in ruolo universitario); sarebbero immediatamente disponibili, per ricoprire la posizione di Professore di II fascia, 31 abilitati (12 interni e 19 esterni).

Eppure i professori ci sono e la situazione “potenziale” del MED 45 descritta in generale dalla Sisi è questa:
 
 

Quindi, solo in minima parte e non in tutti gli Atenei, gli studenti di Scienze Infermieristiche - che rappresentano il 45% di tutti gli iscritti alle Facoltà/Scuole di Medicina - hanno l'opportunità di riceve gli insegnamenti del SSD MED45 da docenti universitari inseriti a pieno titolo nell'organico dei professori universitari. E nella percentuale non sono comunque calcolati gli studenti iscritti ai Master di primo livello obbligatori per coprire i ruoli di Coordinatore infermieristico e Infermiere specialista clinico (legge 43/2006).

Un difetto di organizzazione che la FNOPI chiede alle Università di sanare al più presto.
 
 

 

30 ottobre 2018
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