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Liberalizzazioni. Parafarmacie lanciano iniziativa “un fax contro il decreto”


“A tutti i farmacisti titolari di Parafarmacia chiediamo di inviate con ugenza il seguente fax al presidente Monti perché il Governo non ceda alle lobby”. A lanciare l’appello è il Forum Nazionale Parafarmacie, che invita i colleghi a schierarsi, con questa iniziativa, contro il decreto per le liberalizzazioni.

13 GEN - "Sono un farmacista titolare di parafarmacia  e sono molto arrabbiato per quanto sto leggendo sui giornali in queste ore, circa la riforma del servizio di distribuzione farmaceutica: dalla bozza del decreto in circolazione si evince con evidenza che il suo Governo si è preoccupato esclusivamente di espandere in numero di farmacie per adeguarlo alle variazioni demografiche che dal 1991, anno dell’ultima riforma della farmacia, hanno caratterizzato la società italiana. Nulla a che vedere con le aspettative della stragrande maggioranza degli Italiani  che si attende maggiore concorrenza in questo settore, per le benefiche ricadute economiche e professionali". Con queste parole ha inizio  il testo del fax che i titolari delle parafarmacie italiane si apprestano ad inviare al Presidente del Consiglio, Mario Monti. Il Forum Nazionale Parafarmacie, infatti, ha elaborato un modello di fax invitando poi tutti i colleghi ad inviarlo urgentemente al presidente Monti per fermare il decreto liberalizzazioni o meglio, per scongiurare che il suo contenuto sia quello diffuso nella bozza.

"Signor Presidente del Consiglio – si legge ancora nel testo del messaggio - con questa riforma che prevede l’apertura di circa 3 mila  nuove farmacie lei nella sostanza sta decretando la fine della esperienza delle 3.800 parafarmacie. Come potrà competere la parafarmacia con i pochi prodotti di cui dispone con la farmacia che le aprirà accanto? Di fatto significa la fine del decreto Bersani, quello del 2006, che e'  quanto auspicato dai titolari di farmacia".

I titolari delle parafarmacie si chiedono cosa dunque  il Presidente del Consiglio suggerisca  ai 2.500 farmacisti titolari di parafarmacia, “per lo più giovani”, che il Governo “sta condannando al fallimento perché senza possibilità  alcuna di vincere il concorso straordinario per l’assegnazione delle 3.000 nuove sedi farmaceutiche. Dovremo dire loro che i 120.000 euro investiti da ciascuno di loro ha investito sono perduti? Presidente Monti – concludono le parafarmacie - la verità è che concorrenza e accesso alla professione può coniugarsi solo con una liberalizzazione dei farmaci di fascia C.  Con i migliori auguri, in attesa di un riscontro positivo".
 

13 gennaio 2012
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