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Punti nascita. Aogoi: “Attenzione a non tornare indietro su appropriatezza, sicurezza e qualità”

di Elsa Viora

Condividiamo le parole del ministro Grillo quando afferma che “le mutate condizioni al contesto richiedono oggi una profonda riflessione sulla ponderazione dei rischi, nell’interesse primario delle mamme e dei neonati” ma non vorremmo tornare indietro su posizioni acquisite che sono state determinate dai dati ottenuti nelle varie realtà italiane

04 FEB - Siamo certamente d’accordo con la Ministra della Salute che ogni riforma comprende fasi di programmazione, attuazione e di verifica. Quindi l’idea di fare “una profonda riflessione sulla ponderazione dei rischi, nell’interesse primario delle mamme e dei neonati” è ottima ma non vorremmo tornare indietro su posizioni acquisite che sono state determinate dai dati ottenuti nelle varie realtà italiane.
 
Il grande lavoro che il Comitato Percorso nascita nazionale dal 2010 ha fatto e sta facendo non va dimenticato: il monitoraggio continuo della appropriatezza, sicurezza e qualità dell’intero percorso nascita fornisce importanti elementi di riflessione.
 
Alcuni standard di sicurezza rimangono imprescindibili da qualunque revisione, per esempio la presenza h24 in guardia attiva dell’intera équipe che comprende le figure professionali di medico ostetrico-ginecologo, ostetrica, neonatologo/pediatra, anestesista con le risorse strutturali e strumentali necessarie. Il numero di parti/anno per Punto nascita è un elemento indispensabile affinché l’équipe abbia la competenza che dipende sia dall’esperienza sia da un programma di formazione professionale continua ed appropriata.
 
La gravidanza ed il parto sono eventi fisiologici nella vita di una donna ed è perciò indispensabile che ogni intervento assistenziale proposto alla donna in gravidanza sia preceduto da una valutazione accurata dei benefici che ne derivano per lei e per il bambino.
 
E’ indispensabile avere ben chiaro che
1. la donna accetta il percorso assistenziale se essa è stata correttamente informata dei benefici di ciò che le viene proposto;
 
2. il percorso della gravidanza inizia ancora prima del concepimento e termina in Sala parto: è perciò fondamentale che tutte le figure professionali siano coinvolte, che vi sia un circolo virtuoso territorio-ospedale-territorio, che i corsi di accompagnamento alla nascita siano accessibili a tutte le donne;
 
3. una gravidanza può essere definita come “fisiologica” solo “a posteriori” cioè quando l’evento gravidanza/parto è terminato e sia la mamma che il neonato stanno bene.

 
Crediamo sia essenziale fornire alle donne tutte le informazioni per una scelta consapevole e condivisa. Pur partendo dal presupposto che la gravidanza fisiologica è definita come tale solo “a posteriori”, vi sono elementi che consentono di focalizzare fattori di rischio, presenti in una limitata percentuale di gravidanze.
 
Questi elementi devono essere individuati in modo appropriato e tempestivo per poter offrire alla donna un percorso assistenziale adeguato con accertamenti addizionali, con l’intervento di figure professionali che abbiano competenze specifiche di quella patologia.
 
Purtroppo anche quando nessun fattore di rischio è stato evidenziato durante la gravidanza, né è presente all’inizio del travaglio, eventi sfavorevoli inattesi e imprevedibili possono insorgere durante il travaglio o nelle prime ore dopo il parto, anche se gli operatori sanitari presenti, medico ed ostetrica, sono esperti.
 
E’ vero che questi eventi sono rari (per fortuna!!!) ma quando si verificano è indispensabile intervenire tempestivamente con risorse organizzative, umane e strumentali adeguate perché le conseguenze possono essere drammatiche.
 
Per questo è essenziale garantire a tutte le donne in gravidanza l’assistenza migliore durante la gravidanza ed il parto per consentire loro di partorire in sicurezza ed ai loro figli di nascere in condizioni di sicurezza.
 
Il “problema” dei Punti Nascita non può né deve sottostare a logiche politiche o di costi economici ma deve essere affrontato considerando, prima di ogni altro aspetto, la sicurezza delle donne e dei bambini. Partorire in condizioni in cui i requisiti essenziali non ci sono, rappresenta un rischio per le donne ed i bambini e di questo la popolazione deve prendere coscienza.
 
Riteniamo davvero essenziale che il Ministero si adoperi per definire/confermare i criteri di sicurezza dei Punti Nascita e che tutti gli operatori sanitari coinvolti nell’assistenza alla gravidanza forniscano una corretta informazione alle donne al fine di creare un percorso il più possibile umanizzato ed il più possibile condiviso che garantisca la sicurezza di donna e bambino, dall’inizio della gravidanza al parto.
 
E’ infine opportuno sottolineare che nell’attuale situazione di carenze di organici in gran parte degli ospedali, aggravata dall’insufficiente numero degli specialisti ostetrici-ginecologi disponibili in tutta Italia, appare del tutto aleatoria la pretesa di mantenere attive piccole strutture già di per sé definite ufficialmente e documentatamente prive dei requisiti minimi per garantire la sicurezza e la migliore assistenza alle donne durante il parto.
 
Elsa Viora
Presidente Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani)


04 febbraio 2019
© Riproduzione riservata

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