Numero chiuso a medicina. Sigm: “No a modalità di selezione che non tengano conto della programmazione”
"La modalità di accesso prevista nella proposta del Rettore dell’Università di Ferrara sarebbe un metodo di selezione non oggettivo, in quanto basato sulla media conseguita attraverso esami spesso sostenuti oralmente e con criteri di valutazione soggettivi”. Così il Sigm esprime la sua contrarità alla proposta del Rettore dell'Università di Ferrare sull'abolizione del numero chiuso per Nedicina in favore del quale, negli scorsi giorni, si era schierato Salvini.
05 FEB - Lo scorso 25 gennaio si è svolta, presso l’Università degli Studi di Ferrara, una tavola rotonda convocata dal Rettore,
Giorgio Zauli, per presentare la sua
proposta sperimentale di abolizione del numero chiuso per l’accesso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il Segretariato Italiano Giovani Medici (Sigm) ha espresso la sua "profonda preoccupazione riguardo tale proposta, che prevede l’ingresso di circa 600 studenti, oltre alla quota selezionata a livello nazionale tramite il regolare test d’ingresso, che abbiano come requisiti necessari solo il superamento di un test di autovalutazione di tipo psicoattitudinale e la conoscenza della lingua inglese. Dopo il primo semestre la possibilità di proseguire il percorso universitario verrebbe data agli studenti con una media uguale o superiore al 27".
Da sempre il Sigm sostiene la necessità di una “corretta programmazione degli accessi alla Facoltà di Medicina per la tutela della qualità della formazione dei futuri medici e a garanzia del diritto dei cittadini di ricevere assistenza sanitaria da medici formati con un percorso di alta qualità. La modalità di accesso prevista nella proposta del Rettore dell’Università di Ferrara sarebbe un metodo di selezione non oggettivo, in quanto basato sulla media conseguita attraverso esami spesso sostenuti oralmente e con criteri di valutazione soggettivi”.
I Giovani Medici ribadiscono, dunque, la loro “contrarietà a qualsiasi modalità di accesso alla formazione medica che non rispetti il principio di programmazione e che non avvenga attraverso criteri e modalità oggettivi. E’ infatti fondamentale – sottolineano – una corretta programmazione che tenga conto del fabbisogno del Ssn e della necessità che i futuri medici possano essere formati in base ad adeguati standard di qualità, con maggiore spazio dedicato alle attività pratiche e professionalizzanti, possibili solo laddove il numero degli studenti sia congruo.”
Evidenzia ancora il Sigm come l’abolizione del numero chiuso per l’accesso alla formazione in Medicina potrebbe accentuare ulteriormente il problema dell’imbuto formativo post – lauream, “portando al collasso un sistema in cui già migliaia di medici ogni anno non riescono ad accedere alle Scuole di Specializzazione o alla formazione in Medicina Generale, generando un numero sempre crescente di medici laureati ma senza formazione post – lauream e, come tali, a forte rischio di disoccupazione o di sotto – occupazione.” Di qui l’importanza di una corretta programmazione degli accessi, che vengano calcolati in base ai fabbisogni del Ssn e sempre più proporzionati al numero di contratti messi a disposizione per la formazione post – lauream.
05 febbraio 2019
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