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Sindacati medici vs Grillo/3. Magi (Sumai): “Veti sindacali? Il ministro probabilmente si è rivolto a interlocutori sbagliati”


Il segretario del sindacato degli specialisti ambulatoriali al Ministro:  “Sprechi sul territorio, liste d’attesa, carenza di specialisti ambulatoriali e Patto della Salute, siamo disponibili a parlarne e per questo chiediamo un incontro con il ministro”.

11 APR - “Ieri il ministro della Salute, Giulia Grillo intervenendo su Tgcom 24 ha ribadito che per trovare fondi da destinare alla sanità ci sono margini su cui risparmiare. “In questi mesi stiamo lavorando ad un decreto per gli standard dell’assistenza territoriale. Noi oggi siamo molto bravi sull’ospedalità, dove abbiamo degli standard e ridotto le inefficienze. Però sulla medicina del territorio dobbiamo efficientare la spesa e lì c’è molto margine e dobbiamo ridurre gli sprechi”. Ecco, queste dichiarazioni ci hanno lasciato perlomeno perplessi. Eliminare gli sprechi dal territorio per efficientarne le risposte da dare ai cittadini è giustissimo, però da segretario del Sumai che svolge la sua opera sul territorio mi chiedo e Le chiedo è sicura che sul territorio ci sia ancora da tagliare?”. È quanto afferma in una nota il segretario del Sumai Antonio Magi.
 
“Le liste d’attesa non sono più un problema – prosegue - , per la maggior parte delle persone rappresentano un vero e proprio “dramma” e Lei lo sa perché tra i suoi primi provvedimenti, che apprezzammo, ci fu un richiamo alle Regioni affinché le dessero delle risposte in tempi brevi. Su questo punto noi formulammo una proposta: aggredire le liste di attesa portando da 20 ore a 38 ore settimanali di media gli specialisti ambulatoriali già assunti nel SSN aumentando così l’offerta specialistica necessaria a ridurre quelle assurde attese a cui sono costretti i cittadini. Le abbiamo chiesto di aumentare, da subito, prima delle altre, le borse specialistiche per quelle branche maggiormente carenti, siamo ancora in tempo, il picco di medici che andrà in pensione è previsto nel 2024-2026, mentre le prossime numerose uscite saranno compensate con i 21.500 specialisti già formati e pronti ad entrare”.
 
“Ancora – prosegue - , sulla carenza di medici specialisti. I medici ci sono, sono infatti ben 21.500 i medici specialisti già pronti ad entrare nel SSN. Medici che hanno terminato il percorso formativo, facciamoli entrare subito in ospedale con concorso pubblico e nel territorio, ai sensi della 189/2012, tramite graduatoria pubblica nella specialistica convenzionata interna. Questi 21.500 sono quelli che come dice Lei, sono stati remunerati durante la specializzazione ed ora non hanno più retribuzione e aspettano di essere collocati nel SSN. Se però aspettiamo ancora li perderemo tutti, infatti seguiranno gli altri 5.000 specialisti che sono già andati all’estero con retribuzioni e condizioni di lavoro notevolmente migliori delle nostre”.
 
“Queste sono questioni aperte, da troppo tempo irrisolte – conclude Magi -. Sempre ieri, Lei ministro audita dalla Commissione parlamentare per il federalismo fiscale, parlando dei sindacati ha detto che “abbiamo una bellissima realtà associativa, ma alla fine troppi interlocutori non ti portano mai ad una soluzione. C’è sempre qualche sindacato scontento. Io su questi temi faccio riunioni da settembre e, come accade ogni volta, se una cosa va bene ad una poi non va bene all’altra”. Ecco, con le nostre proposte vorremmo dimostrarle che noi non poniamo veti, anzi. Il SUMAI Assoprof è disponibile a parlare di riforme e d’interventi da fare per la medicina del territorio e per questo le chiedo un incontro”.

11 aprile 2019
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