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Cgil Medici. Abolire la Guardia medica. Pari dignità con gli altri medici di famiglia


Lo prevede la proposta del sindacato presentata oggi al tavolo ministeriale. Segue a quella più generale della Cgil. Oltre alla guardia medica, il documento si occupa di accesso e ruolo unico per i medici convenzionati e della istitutione di una nuova figura: il medico delle cure primarie.

29 FEB - E’ stata presentata oggi, in occasione della prima riunione presso il Ministero della Salute del tavolo tecnico su “Cure primarie e integrazione ospedale territorio” la proposta della FPCGIL Medici su “Il medico delle cure primarie”.

Il documento di 20 pagine, che si inquadra nelle linee guida della contrattazione sociale della CGIL  “Assistenza continua “h24” nel Distretto socio sanitario”, è stato inviato al Ministro della Salute Balduzzi, alle Regioni e alle Commissioni Affari Sociali della Camera e Igiene e Sanità del Senato.
Si tratta di una proposta di estrema attualità considerate la stretta connessione con il sovraffollamento dei pronto soccorso e la scadenza del 30 aprile per il Patto per la Salute che riguarderà anche le cure primarie e l’assistenza territoriale.
 
Il cuore della proposta prevede l'abolizione della guardia medica (13mila professionisti che devono diventare medici di medicina generale a tutti gli effetti e con pari dignità); l'abbattimento del massimale di assistiti a 1000 per gli attuali medici di famiglia (il 23,7 % ha in carico oltre 1500 assistiti); accesso e ruolo unico per tutti i medici convenzionati: il nuovo medico di cure primarie.
Circa 59mila medici, con un massimale a mille, potrebbero offrire cure migliori, liberare tempo necessario per le attività dei centri territoriali (reali, visibili ed accessibili nelle 24 ore con assistenza medica ed infermieristica continua) e rendere tutti medici con lo stesso titolo e formazione uguali.

Gli ambiti territoriali di scelta del medico devono essere coerenti con  la distribuzione dei servizi: strutturazione di “Centri Territoriali” di coordinamento della erogazione di tutti i servizi e informatizzazione del sistema. Per far viaggiare i dati e non i cittadini
La proposta punta a realizzare così la tanto declamata presa in carico, la continuità dell’assistenza e la presa in carico h24 per sette giorni a settimana con la capacità di gestire le urgenze di quel territorio che non hanno bisogno di risposte ospedaliere. L’efficace (ed efficiente) gestione delle patologie croniche, della domiciliarità e della residenzialità. Con effetti benefici nel contenimento dei ricoveri ospedalieri (compresa la maggiore possibilità di dimissione), con grande sollievo per i Pronto soccorso, e con effetti di razionalizzazione dell’apparato burocratico-amministrativo.
 

29 febbraio 2012
© Riproduzione riservata

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