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Foad Aodi (Omceo Roma): “Inserire in Ecm quota per aggiornarsi su patologie migranti”

di Lorenzo Proia

“Sarebbe utile anche per combattere le ‘cure fai da te’. Penso ad esempio alla circoncisione preventiva, che deve essere fatta da un Medico in una struttura autorizzata. Così la mutilazione genitale femminile (MGF) che non è affatto collegata ad aspetti religiosi come la Shari’a o il Corano”. Così Foad Aodi (FNOMCeO), a margine di un Convegno romano dedicato IL MANIFESTO

19 OTT - Foad Aodi, membro del GDL Salute Globale della FNOMCeO e Consigliere OMCeO di Roma, Medico italiano di origine arabo-palestinese, lancia a QS, a margine di un Convegno romano sul tema, una proposta: “Andrebbe inserito nel programma ECM una quota sia per i Professionisti di origine straniera sia per gli Italiani, al fine di aggiornarsi sulle patologie dei Migranti e anche per combattere le ‘cure fai da te’, i 'santoni' o le metodiche non fatte da Medici. Penso ad esempio alla circoncisione preventiva, che deve essere fatta da un Medico in una struttura autorizzata; ed alla mutilazione genitale femminile (MGF) che non è affatto collegata ad aspetti religiosi come la Shari’a o il Corano”.

Aodi ci dichiara questa sua idea nella cornice del Convegno di quest’oggi, sabato 19 ottobre, secondo organizzato dall’OMCeO di Roma, promosso dall'Area rapporti con i Comuni e Affari Esteri, dal titolo ‘Le patologie più frequenti nei migranti e le emergenze sanitarie’. Durante il Convegno si è discusso appunto delle patologie più frequenti tra i Migranti e i Rifugiati, si sono confrontati Medici esperti e specialisti italiani e di origine straniera nelle varie specializzazioni: Ginecologia, Pediatria, Ortopedia, Fisiatria, Psichiatria, Chirurgia plastica, Igiene, Neurologia, Malattie infettive, Medicina legale, Medicina generale, Radiologia, Cardiologia e con il contributo e collaborazione dell’Ordine degli Avvocati ed esponenti del Consiglio Direttivo degli stessi, quali Mauro Mazzoni (Vice Presidente dell’Ordine) ed Alessandro Graziani (Tesoriere) per affrontare aspetti giuridici per i Migranti e i Rifugiati, ma anche con la partecipazione della Direzione Generale dell'ASL Roma 4 e Roma 5 con il dg Giuseppe Quintavalle.

“Oggi è stato un Convegno molto importante per la conoscenza, l’aggiornamento professionale e l’integrazione. Questo è un Convegno su un tema che a noi, come Ordine dei Medici di Roma, il più grande in Europa, all'interno della FNOMCeO ci vede impegnati da molti anni - io ci sono dal 2002. L’Italia ha un ottimo livello di collaborazione tra i professionisti della Sanità di differenti origini e la dimostra la FNMOCeO e proprio a Filippo Anelli mi rivolgo per proseguire nella strada intrapresa per la Cooperazione Internazionale”, spiega ancora il camice bianco.

“Il Convegno – spiega ancora il Medico di origine palestinese a QS – ha messo in evidenza tre aspetti fondamentali che sono di attualità: prima di tutto i Migranti non portano malattie ma si ammalano qui da noi, specialmente quelli disagiati che scendono dai barconi arrivando dalla Libia, in prima misura per lo stato ansioso-depressivo, e le difese immunitarie molto basse a causa del viaggio, poi quando sono qui in Italia, in seguito dunque, a causa dei luoghi dove vivono, in abitazioni umide, che danneggiano anche l’apparato respiratorio. Urgono più aggiornamenti professionali e cooperazione internazionale ed urgono anche corridoi sanitari nelle aree disagiate e in guerra. Anche il lavoro che si svolge incide: tanti Migranti vengono utilizzati nei lavori pesanti, spesso non in regola, come nella raccolta dei pomodori e poi nell’edilizia, in quest'ultimo caso sono spesso Romeni, Albanesi, e tanti altri Migranti che tante volte non hanno il contratto e quindi quando si ammalano sul posto di lavoro hanno la paura di perderlo perché non sono in regola, e non vanno a curarsi”.

“I Migranti – spiega il camice bianco di origine arabo-palestinese, che è anche Presidente dei Medici Stranieri (AMSI) -, anche in base alla mia esperienza sul campo, non portano malattie, le visite più richieste dai Migranti in Italia sono: 20% Ginecologia, 10% Pediatria, 15% Ortopedia, 10% di emergenza e Pronto soccorso, 5% Dermatologia, 5% Cardiologia, 5% Gastroenterologia, 5% Apparato respiratorio, 2% Malattie infettive, 7% Patologie trasmesse sessualmente e il resto comprende tutte le altre branche e di Medicina Generale. Le patologie più frequenti sono state citate dai vari specialisti, i quali, lo ripeto ancora una volta, concordano sul fatto che il 95% di loro si ammalano dopo il loro arrivo, queste sono: Emergenza in medicina interna; Patologie da violenza sessuale; Gastrite e ulcera; Sindrome ansiose e depressive; Patologie cardiovascolari; Ernia del disco; Lombisciatalgia; Cervicobracalgia; Tendinopatia; Fratture e distorsioni non diagnosticate in tempo del tragitto; Patologie da Stile di vita e dieta nuove; Dermatite da contatto; Tosse e bronchite e laringite; Carenza in vitamine; Infezioni; Malattie della pelle; Patologie da poca igiene nell’ambito odontoiatrico, oculistico e otorinolaringoiatrico”.

“Inoltre – prosegue Aodi - le donne in gravidanza non fanno gli accertamenti necessari per la paura di andare al Pronto Soccorso per questo c’è un alta percentuale di aborti clandestini. C’è anche un’alta percentuale di malattie trasmesse sessualmente tra chi frequenta le prostitute”.

Aodi ha ringraziato il presidente dell’OMCeO di Roma Antonio Magi e il Vice Presidente Pierluigi Bartoletti e tutto il Consiglio Direttivo per la loro disponibilità e sensibilità a difendere il Diritto alla Salute e nel promuovere iniziative importanti a favore dell’Integrazione e la legalità sia sulla MGF che sulla circoncisione non curativa (preventiva). In questi mesi Aodi ha lavorato con le commissioni afferenti all’area rapporti con i Comuni e Affari Esteri: Commissione solidarietà e cooperazione internazionale coordinata da Fabio Abenavoli; Commissione medici di origine straniera e collaborazione interprofessionale Coordinata da Jamal Abo A. e Petre Mihai Baleanu; Commissione ‘Comuni Uniti’ coordinata da Fabio Valente.

Tutti i punti a cui fa riferimento il Professore d’origine arabo-palestinese fanno parte del Manifesto Salute e Integrazione per una Salute Globale, presentato a QS con un preciso programma di azioni da svolgerle per attuarlo.

Lorenzo Proia
 

19 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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