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Suicidio assistito. Fnomceo incontra Cappato: “Un’incontro all’insegna del dialogo”


Sul tavolo, il fine vita e le ripercussioni della recente sentenza della Consulta sul caso del Dj Fabo. Anelli: “È chiaro che va tutelata la dignità del malato e il principio di autodeterminazione del cittadino, così come è altrettanto chiaro che non va forzata la coscienza del medico”. Cappato: “È importante che i medici possano, nelle diverse impostazioni culturali presenti all'interno della categoria, agire senza forzature in alcuna direzione, collaborando con le altre professionalità coinvolte e rispettando l'autodeterminazione del paziente”.

07 NOV - “Un incontro all’insegna del dialogo”, così la Fnomceo in una nota dopo l’incontro avvenuto ieri a Roma tra il presidente Filippo Anelli (presenti anche il Vicepresidente Giovanni Leoni, il Segretario Roberto Monaco) e Marco Cappato, insieme a Luigi Montevecchi, dell’Associazione Luca Coscioni.
 
Sul tavolo, il fine vita e le ripercussioni della recente sentenza della Consulta sul caso del Dj Fabo.
 
“La sentenza va rispettata: questo è il punto fermo dal quale partire, per poi trovare la giusta collocazione e ruolo della Professione medica in questo processo – ha detto Anelli -. È chiaro che va tutelata la dignità del malato e il principio di autodeterminazione del cittadino, così come è altrettanto chiaro che non va forzata la coscienza del medico, che affonda le sue radici in un sentire che dura da millenni”.
 
“Analogamente a quanto avviene per i processi di cura, bisogna ragionare in termini di equipe multidisciplinari, che, rispettando le sensibilità e la deontologia delle diverse Professioni, assicurino al cittadino i suoi diritti”, spiega.
 
“Siamo felici del canale di dialogo aperto con l'incontro di oggi– ha detto Cappato -.  È fondamentale che scelte così importanti, che riguardano le fasi finali della vita, siano improntate al massimo di libertà e responsabilità individuale e, al tempo stesso, al massimo di supporto da parte di professionisti che mettono le proprie competenze al servizio dei cittadini e delle loro libere determinazioni”.
 
“È dunque importante che i medici possano, nelle diverse impostazioni culturali presenti all'interno della categoria, agire senza forzature in alcuna direzione, collaborando con le altre professionalità coinvolte e rispettando l'autodeterminazione del paziente – continua l’esponente radicale -. L'autodeterminazione andrà comunque garantita nell'applicazione concreta della nuova normativa emanata dalla Corte costituzionale, a nostro avviso modificando il Codice deontologico medico così come già avvenuto in passato nel rispetto delle rinnovate sensibilità e valutazioni giuridiche”. 
 
“Aspettiamo di leggere la sentenza, per poi fissare un secondo incontro e definire insieme, anche ascoltando altre ‘anime’ della società civile, un punto di equilibrio tra tutte le legittime istanze e diritti – ha aggiunto Anelli-. Quel che è certo è che noi medici non abbandoneremo i nostri malati, neppure in questi momenti estremi. Allo stesso modo, come Fnomceo, Ente sussidiario dello Stato, non derogheremo alla nostra responsabilità di trovare soluzioni che contemperino tutti i diritti costituzionalmente protetti, dei quali la Legge ci nomina garanti”.       

07 novembre 2019
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