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In Italia un milione di balbuzienti. E 1 su 4 è un bambino. Essenziale intervenire da piccoli


La balbuzie può essere curata ma non può mai guarire del tutto. Ma intervenendo subito ai primi sintomi aumentano le possibilità di successo.  “Liberare le parole” è l’obiettivo dei logopedisti riuniti a Milano che denunciano “Attenti all’abusivismo”.

16 MAR - Ripetizioni di parti di parole, di parole o di intere frasi; prolungamenti di suoni, blocchi e interiezioni sono elementi che possono, con grande variabilità intersoggettiva ed intertemporale, contraddistinguere il linguaggio di un balbuziente. Questi elementi non sono direttamente controllabili e possono accompagnarsi a manifestazioni non verbali, come a emozioni o a sentimenti negativi, come paura, senso di disagio, frustrazione.
 
La Balbuzie ha una prevalenza di circa l’1% nella popolazione e presenta un'incidenza del 4-5%. In Italia si contano quasi un milione di balbuzienti. Con punte del 5% in età prescolare pari a circa circa 250 mila bambini. Il picco maggiore si evidenzia tra i 30 e i 36 mesi e ne soffrono più i maschi rispetto alle femmine in un rapporto di 4:1. Proprio il picco prima dei 3 anni consente di ‘liberare le parole’, che è anche lo slogan della campagna dei logopedisti europei, la professione sanitaria che si occupa della riabilitazione del balbuziente.
 
Grazie ad un intervento precoce, dunque è possibile ottenere ottimi risultati. L’insorgenza è graduale, anche se spesso i genitori parlano di manifestazione improvvisa del problema. Una attenzione molto importante perché la balbuzie spesso risulta associata ad altre difficoltà, che vanno dal ritardo del linguaggio al disturbo specifico del linguaggio, dalla deglutizione atipica al disturbo di tipo articolatorio, fino al disturbo specifico dell’apprendimento. In particolare, le ultime ricerche hanno evidenziato un incremento della copresenza di balbuzie e disturbo specifico dell’apprendimento. I dati raccolti rilevano una percentuale stimata intorno al 15% di bambini che presentano entrambi i disturbi. La balbuzie è proprio uno dei numerosi argomenti che saranno trattati nell’ambito del X Congresso Nazionale della Federazione dei Logopedisti Italiani (fli.it) che si è aperto ieri nei chiostri dell’Università Statale di Milano per una tre giorni di lavori, intervallati da sessioni sulle problematiche della professione. L’abusivismo professionale è infatti uno dei principali pericoli che corrono tutti coloro che devono richiedere un intervento professionale per problemi di linguaggio. Per segnalare situazioni sospette o per chiedere informazioni è attivo il sito www.fli.it e l’indirizzo email info@fli.it.
 
“La balbuzie – spiega la presidente nazionale della Federazione dei Logopedisti, Tiziana Rossetto – è un disordine evolutivo del linguaggio che impedisce di parlare in modo fluido. Di solito si manifesta nei bambini tra i 3 e i 5 anni e, se non curata in modo adeguato, può raggiungere l’età adulta”.
 
“Questo – denuncia la Rossetto – è un settore in cui imperversa l’abusivismo, composto da personaggi senza titolo che promettono miracoli acquistando pagine a pagamento su molte riviste popolari ‘mascherate’ da articoli”. Per questo la sessione inaugurale è dedicata alla professione. “Il nostro impegno di professionisti sanitari – conclude Tiziana Rossetto – è  quello di combattere l’abusivismo con tutti i mezzi possibili. Ad oggi, mentre i medici e i pazienti possono essere tutelati dall’ordine dei medici, per tutti noi che facciamo parte delle cosiddette ‘professioni sanitarie’ questa tutela non esiste. Ci auguriamo che un governo ‘tecnico’ sia meno sensibile alle influenze delle lobby e porti a termine l’iter del disegno di legge 1142 per l’istituzione degli ordini anche per noi, ma soprattutto per i nostri pazienti”.

16 marzo 2012
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