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Nasce a Rimini la Scuola di Etica Medica


“L’obiettivo – spiega il presidente Omceo di Rimini Maurizio Grossi – è sostenere il medico nelle scelte professionali quotidiane, che sono sempre più complesse e difficili”. Per il primo anno, che si aprirà in autunno, il tema sarà il consenso informato. Previsti anche incontri rivolti ai cittadini.

19 MAR - Non si vuole dire ai medici cosa fare, ma solo diffondere la conoscenza del Codice deontologico e sviluppare delle considerazioni e delle riflessioni su degli argomenti delicati con cui il medico deve quotidianamente confrontarsi. Nasce così, a Rimini, la Scuola di Etica Medica promossa dall'Ordine provinciale dei Medici. Come spiega in questa intervitsta il presidente Omceo di Rimini, Maurizio Grosso.
 
Presidente Grossi, perché avete pensato di creare questa Scuola di etica medica?
L’iniziativa è nata dalla constatazione di una scarsa conoscenza del Codice deontologico nell’ambito medico e dalla necessità sempre maggiore di avere delle indicazioni in tema di etica e deontologia su molti nuovi aspetti della medicina, dalla procreazione assistita alla medicina di fine vita, ovvero tutti quei momenti in cui il medico si trova solo davanti a delle scelte che sono difficili, complesse e a volte dolorose. In questi momenti il medico ha bisogno di avere delle indicazioni, dei riferimenti.

Pensa che la Scuola potrà dare indicazioni precise sui diversi temi?
La scuola di etica non vuole dare degli indirizzi precisi, ma piuttosto fare delle considerazioni e delle riflessioni su questi argomenti. Il nostro obiettivo è sostenere il medico, non farlo sentire solo di fronte alle scelte professionali quotidiane, che sono sempre più complesse, legate alla complessità della medicina.

Per quali aspetti ritiene che la medicina di oggi sia più complessa?
Basti pensare ai rapporti con altre professioni, oggi imprescindibili, o alla crescente strumentazione tecnologica, che comporta nuovi elementi critici sotto il profilo etico e deontologico. La trasmissione dei dati “sensibili”, legati allo stato di salute dei propri pazienti, la medicina predittiva, la robotica, sono tutti ambiti nuovi e il medico, che ha una formazione culturale legata agli studi universitari e agli aggiornamenti, a volte si trova impreparato davanti a questo sviluppo così repentino della tecnologia. Per questo la conoscenza dei principi etici e deontologici aiuta proprio nella professione, per potersi avvicinare ai pazienti e ai familiari in modo più appropriato. E penso sia anche uno strumento per ridurre i contenziosi in medicina.

Chi si occupa di trapianti e quindi di donazione d’organi, sottolinea spesso l’importanza di una riflessione “a freddo”, fatta cioè prima del momento in cui si affronta in concreto un evento drammatico. E questo il vostro obiettivo?
Esattamente. Vogliamo aiutare i medici a ragionare e riflettere prima di arrivare al letto del paziente, quando la riflessione si fa più difficile. Crediamo sia utile, insomma, precostituirsi dei percorsi, delle indicazioni per poter affrontare meglio quei momenti che richiedono una decisione rapida ma ponderata.

A chi si rivolge la Scuola?
La scuola si vuole muovere sia verso i giovani medici, che ricevono un’infarinatura sui temi etici già in ambito universitario sia pure in modo ancora ampiamente insufficiente, sia ai medici che, laureatisi anni fa, possono contare sulla propria esperienza, ma non hanno approfondito in alcun modo i temi etici e deontologici.
Inoltre pensiamo di organizzare momenti di incontro rivolti alla popolazione, e su questo abbiamo anche il sostegno del sindaco di Rimini.

I vostri corsi saranno validi anche ai fini Ecm?
Faremo seminari residenziali, che partiranno in autunno. Quest’anno vorremmo parlare del consenso informato, anche in tutti i suoi aspetti particolari: consenso della persona incapace, del minore, dell’anziano, tutte quelle persone dalle quali raccogliere il consenso è più difficile.
Quali saranno i docenti di questa scuola?
La scuola è nata all’interno dell’Ordine, ma abbiamo voluto che avesse una sua autonomia. Direttore della scuola è Massimo Montesi, un consigliere dell’Ordine che si è sempre interessato di problemi deontologici, ed è stato creato un comitato scientifico costituito da personalità che possano portare alla Scuola un contributo di idee. Tra gli altri ci sono Sergio Stefoni, preside della facoltà di medicina di Bologna, Stefano Ferrari, della Asl di Rimini, e Sara Patuzzo, una giovane filosofa che è membro della Consulta Deontologica Nazionale della Fnomceo e che sta riportando alla luce alcuni Codici deontologici medici di cui si erano perse le tracce, precedenti a quello emanato nel 1903 dall’Ordine dei medici di Sassari, tradizionalmente considerato il primo Codice di deontologia medica nel nostro Paese.

19 marzo 2012
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