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Farmacie. Federfarma chiede incontro urgente a Balduzzi


Sospeso lo sciopero indetto per domani, il sindacato dei titolari di farmacia chiede ora di verificare le reali possibilità di modifica “sostanziale e tempestiva” della norma sull’età pensionabile del titolare di farmacia. Confermato lo stato di agitazione della categoria.

28 MAR - “Un incontro urgente” con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, per “verificare le concrete possibilità di una modifica sostanziale e tempestiva della norma sull’età pensionabile del titolare di farmacia”. È quanto chiede Federfarma all’indomani dell’Assemblea nazionale che ha deciso la sospensione dello sciopero programmato per domani, 29 marzo, pur confermando lo stato di agitazione della categoria, i cui vertici sono riuniti permanentemente.

Sulla decisione di sospendere lo sciopero, infatti, “ha pesato soprattutto l’apertura del ministro Balduzzi che, in una dichiarazione alla stampa pervenuta mentre l’Assemblea era in corso, ha dato la disponibilità a una riformulazione della norma sull’età pensionabile, per andare incontro alle esigenze dei soggetti coinvolti”, e la “disponibilità a rivedere la norma”, espressa alla Camera dal Sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, in occasione dell’esame degli ordini del giorno presentati al disegno di legge di conversione del decreto-legge sulle liberalizzazioni.
La norma contenuta nell’articolo 11 del decreto Liberalizzazione, secondo Federfarma, avrà infatti “da subito un pesantissimo impatto” perché secondo l’interpretazione del Ministero, imporrebbe a tutti i titolari di farmacia che abbiano superato i 65 anni la nomina immediata di un farmacista direttore. “Tale imposizione è insostenibile”, affermar Federfarma. Illustrando i motivi.

“I titolari di piccole farmacie a basso fatturato non sono in grado di assumere un farmacista dipendente cui affidare la direzione della farmacia; spesso non hanno neanche un collaboratore part-time”, spiega il sindacato dei titolari di farmacia. In caso di mancato adempimento, il Ministero della salute si spinge fino a ipotizzare la chiusura della farmacia, penalizzando così i cittadini che resterebbero privi del servizio ed espropriando il titolare della propria azienda;

La norma inoltre, osserva Federfarma, “va in controtendenza rispetto alla volontà generalizzata di ritardare sempre più il pensionamento dei lavoratori” ed “è in contraddizione rispetto all’aumento a 65 anni del limite di età per la partecipazione al concorso straordinario per l’assegnazione delle farmacie di nuova apertura, prevista dallo stesso decreto-legge sulle liberalizzazioni. Un farmacista che, subito dopo aver vinto il concorso, compisse 65 anni non potrebbe gestire la farmacia finalmente assegnatagli”.
 

28 marzo 2012
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