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Infermieri. Fimp: “Bene maggiore responsabilità, ma atto medico resta centrale”


La Federazione dei pediatri di libera scelta ha accolto con favore la proposta Ministero-Regioni ora all’esame delle professioni mediche e sanitarie. Sottolineando però la “priorità dell’atto medico, unico garante di una corretta anamnesi, diagnosi e terapia”.

19 APR - Responsabilità infermieristiche in ambito pediatrico? “Ben vengano, sempre che le loro attività siano chiaramente subordinate alla priorità dell'atto medico, unico garante di una corretta anamnesi, diagnosi e terapia". È questa la posizione della Federazione Nazionale dei pediatri di libera scelta (Fimp) espressa dal presidente nazionale, Giuseppe Mele, conseguente ai lavori del tavolo Ministero della Salute-Regioni che sta analizzando competenze e responsabilità delle diverse professioni sanitarie, ed al documento che sta circolando in bozza delineando le nuove competenze in ambito infermieristico.

Riflettendo sulle varie ipotesi di nuova responsabilità infermieristica in ambito pediatrico, che potrebbe riguardare bambini in terapia oncologica, in alta intensità di cure e con malattie croniche, la Fimp ha assunto da un lato una posizione di apertura alla sempre più necessaria collaborazione professionale, "che dovrebbe essere svolta secondo noi all'interno di forme evolute di associazionismo quali le aggregazioni monoprofessionali del territorio o altre forme a complessità crescente", e dall'altro ha però richiamato l'intera riflessione sui nuovi modelli professionali "alla centralità dell'atto medico, che resta l'elemento fondante dell'intera medicina e assistenza sanitaria”.

“La pediatria è da sempre un area medica dove l'intensa relazione tra medico e infermiere è stimolata e favorita - ha detto Mele - questo però non significa confusione di ruoli e ambiguità delle responsabilità, fattori che potrebbero provocare errori anche gravi, squalificazione delle due professioni e decadimento complessivo dell'assistenza”. “Noi auspichiamo - ha concluso il presidente Fimp - che i livelli coinvolti nelle riflessioni e nelle decisioni, dal Governo alle Regioni, siano in grado di sviluppare una proposta organica che stimoli la professione infermieristica senza mortificare conoscenze scientifiche, terapeutiche e professionali dell'ambito medico-pediatrico".  

19 aprile 2012
© Riproduzione riservata

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