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Certificati online: Milillo (Fimmg), “Troppi problemi tecnici. Tutto slitterà al 2011”


La scadenza della proroga sulla riforma del ministro Brunetta, relativa ai certificati di malattia online, si fa incombente ma i problemi organizzativi non sembrano in procinto di risolversi. Il segretario Fimmg, Giacomo Milillo, insiste: “Troppi problemi informatici e costi aggiuntivi per i camici bianchi. Tutto slitterà al 2011".

07 LUG - La carta, destinata ad andare in pensione entro il 19 luglio, sembra mantenere saldamente il suo ‘posto’. A quanto pare, i 15 milioni di lavoratori pubblici a cui era destinato il provvedimento dovranno aspettare ancora, perché i tre mesi di collaudo non sono stati sufficienti a creare le condizioni per mettere il sistema a regime. Gli ostacoli trovati lungo il percorso, relativi a problemi tecnici, di connessione ad internet e di costi aggiuntivi a carico dei medici di famiglia, non sono stati ancora superati.  Il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale, Giacomo Milillo, a margine di un convegno sui farmaci contraffatti organizzato dall'Anifa, ha sollevato tutte le sue perplessità in merito al ritardo dichiarando: “Ci sono ancora molti punti oscuri e credo che il 19 luglio, data di scadenza del mese di collaudo, non succederà niente, continueremo ad usare il canale cartaceo. Perché la riforma diventi effettiva bisognerà aspettare almeno fino alla fine del 2010, ma presumibilmente tutto slitterà al 2011".

Stando alle dichiarazioni del ministro Brunetta, con l’avvio della riforma telematica, si sarebbero potuti risparmiare circa 10 euro per ogni certificato, per un totale di circa 500 milioni di euro. Ma, al momento, conclusi i tre mesi di sperimentazioni, ed alla fine del periodo di collaudo, si può dire che i problemi da risolvere sono ancora numerosi.
Con il nuovo sistema si avrà l’invio telematico del certificato di malattia all’Inps direttamente da parte del medico o dalla struttura sanitaria pubblica che lo ha rilasciato. L’onere di inviare il certificato di malattia passa quindi al medico firmatario, il quale avrà il compito di inviarla entro due giorni lavorativi dall’inizio di assenza dal posto di lavoro da parte del paziente per motivi di malattia. “I problemi sono soprattutto di carattere tecnico – ha precisato Milillo – il collegamento informatico tra medici e Inps è sempre in tilt. Non ha funzionato neanche in Lombardia, dove la situazione sembrava sotto controllo. Inoltre – ha proseguito - non sempre il medico ha un collegamento internet, perché non tutte le zone di Italia sono coperte dalla rete. Infine, i medici di famiglia dovrebbero sostenere costi che la riforma non prevede di risarcire. L’azienda produttrice del software ha richiesto 200 euro all’anno di costi di manutenzione e 250 per avere l’adeguamento del programma”.  

Milillo ha quindi richiesto la collaborazione delle Regioni per risolvere tutti i problemi di carattere tecnico riscontrati. "Da parte mia – ha concluso il segretario Fimmg - sono favorevole e credo che il progetto non vada fermato, ma forse sarà necessario avere più tempo prima che la riforma vada a regime".
 
G.R.

07 luglio 2010
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