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Infermieri. Schinco (Fsi): “È momento giusto per svolta epocale” 


All’indomani dell'incontro al Ministero sul testo per le nuove competenze infermieristiche, la Federazione sindacati indipendenti pone una pregiudiziale: “Prevedere un percorso che veda realmente protagonisti gli Infermieri, con un meritato punto di arrivo nell'area della dirigenza”. 

27 APR - “Ieri – afferma il segretario nazionale della Fsi, Michele Schinco -  presso il competente Ministero della Salute, nell'ambito delle consultazioni tecniche preliminari all'adozione di un ipotetico “Accordo Stato Regione per implementazione competenze della professione infermieristica” la FSI ha posto in apertura della discussione una pesante richiesta pregiudiziale per il prosieguo dei lavori in oggetto”.
 
 Per la nostra Federazione –spiega Schinco - tali atti debbono essere subordinati alla possibilità di inserire, nel documento che si sta analizzando e che dovrebbe essere condiviso, un percorso che veda realmente protagonisti gli Infermieri, che li traguardi nel cambiamento, con un meritato punto di arrivo nell'area della dirigenza (cioè in posizione paritetica ai laureati dell'area delle SPTA). Ciò, sia nel rispetto dei percorsi formativi che nel rispetto delle aspettative di tutti quei lavoratori che attualmente non hanno possibilità di reale crescita professionale all'interno del comparto. Non è infatti pensabile rivedere ed implementare le competenze professionali senza rivedere organicamente l'organizzazione del modello sanitario del nostro paese”.
 
Il Segretario Generale ha cosi stigmatizzato la posizione: “Questo è il momento giusto per una svolta epocale che veda finalmente incrinare quel tetto di cristallo che da decenni opprime le professioni sanitarie e tutto il comparto della sanità pubblica, che nonostante l'evoluzione storica avutasi con le leggi di riforma della professione infermieristica, le vede ancora relegate ad un ruolo subalterno e marginale alla medico-centricità del sistema SSN”.
 
“Discutere nel merito – precisa il segretario Fsi - significherebbe accettare a priore la natura e i caratteri di tali ‘ulteriori funzioni avanzate’ se cosi possono essere definite e, soprattutto, valutare quanto esse,singolarmente e nel loro insieme, rappresentino un passo in avanti nella direzione attesa: quella attesa dagli stessi infermieri, ma anche da tanti altri operatori del sistema sanitario, da coloro che, a vario livello, hanno responsabilità di governo sanitario e, non ultimi, da coloro che, per bisogno,si rivolgono agli infermieri e al mondo sanitario per ricevere prestazioni e servizi alla salute”.
 
Fsi ha in ogni caso dichiarato al Ministero e alla delegazione della Conferenza delle Regioni, la “propria ampia e concreta disponibilità, vista l’utilità del progetto di riforma' intrapreso, ad essere parte attiva in questo processo, orientando il metodo di lavoro al reale cambiamento culturale, organizzativo e formativo: chiarendo in primis i concetti di ‘chi’ e di ‘che cosa fa’; ciò anche traendo spunto dalle buone prassi che ormai sono già in essere in diverse realtà sanitarie italiane”.

27 aprile 2012
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