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Contratto sanità privata. Patto professione medica: “Sostegno a sciopero Cimop, inaccettabile la retromarcia dell’Aiop”


“Abbiamo il sospetto che non solo si voglia svalutare la funzione del medico e considerarlo come un mero strumento per incrementare i profitti delle strutture sanitarie, ma che la stessa Aiop voglia tenere 'in ostaggio' i medici del privato per ottenere dal Governo un ulteriore finanziamento per risolvere il nodo contratto". Così il presidente Guido Quici.

02 LUG - Pieno sostegno e massima solidarietà allo sciopero indetto oggi da Cimop, rappresentanza dei medici dell’ospedalità privata, contro la "inaccettabile retromarcia" di Aiop sul rinnovo contrattuale dei medici del privato e contro le discriminazioni tra gli operatori sanitari, avendo lasciato solo questa categoria ancora senza contratto.

“Non solo tutti i medici sono stati lasciati ad affrontare in prima linea e 'a mani nude' l’emergenza Covid – dichiara Guido Quici, Presidente del Patto per la Professione Medica (composto da Cimo-Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici e Cimop), non solo non si è visto alcun reale riconoscimento per il pesantissimo prezzo di vite, contagi ed enorme stress dato dai sanitari sia del pubblico che del privato, ma per i medici dell’ospedalità privata le condizioni sono ancora più difficili, perché attendono da 15 anni un rinnovo contrattuale dovuto. Abbiamo seguito ogni passaggio e capitolo di questa trattativa, gestita con determinazione e coraggio unici dalla Segreteria Generale Cimop, ed è scandalosa l’ennesima marcia indietro di Aiop su elementi di intesa che erano stati faticosamente trovati grazie all’atteggiamento di grande responsabilità del sindacato”.

“Abbiamo il sospetto – aggiunge Quici – che non solo si voglia svalutare la funzione del medico e considerarlo come un mero strumento per incrementare i profitti delle strutture sanitarie, ma che la stessa Aiop voglia tenere 'in ostaggio' i medici del privato per ottenere dal Governo un ulteriore finanziamento per risolvere il nodo contratto. A nome dei 19 mila medici che rappresentiamo, consideriamo tutto questo inaccettabile e ci affianchiamo a Cimop nelle sue sacrosante richieste di equità per tutti i professionisti che rappresenta”.

02 luglio 2020
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