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Oncologi alle Istituzioni: “Offrire assistenza a malati tumore anche nei periodi di emergenza” 


Pubblicato il “Manifesto per un patto nazionale contro il cancro” firmato da quasi 600 tra oncologi, medici, scienziati, comunicatori e che verrà inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai presidenti della Camera e del Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro della Salute, Roberto Speranza.  

13 NOV - A tutti i pazienti affetti da tumore "senza distinzione, anche in periodi di emergenza sia offerta la possibilità di cure di qualità" e per far questo "è importante garantire la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale, considerando i costi elevati dei nuovi trattamenti". È questo il primo dei 10 punti del “Manifesto per un patto nazionale contro il cancro” firmato da quasi 600 tra oncologi, medici, scienziati, comunicatori e che verrà inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai presidenti della Camera e del Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro della Salute, Roberto Speranza.
  
"L'attenzione ai malati con neoplasia, alla loro situazione personale, ai loro percorsi di cura non può venir meno, all'interno di una situazione pandemica che rischia di far abbassare la guardia nei confronti delle tematiche di prevenzione-screening, oltre che nella preoccupazione verso interventi chirurgici e cure chemioterapiche che – purtroppo – vengono spesso differiti nel tempo (anche nei confronti di persone per cui anche una singola giornata di ritardo è un dramma)", si legge nella lettera che accompagna il documento.  
  
Nel manifesto è espresso l’impegno a "creare un nuovo fronte unitario per vincere la sfida che il cancro oggi pone", sviluppando "azioni e progetti che vedano sempre il coinvolgimento programmatico dei pazienti, dei cittadini e delle loro associazioni". "Ci impegniamo a considerare il cancro come una unica emergenza nazionale, superando le disuguaglianze esistenti: l’azione unitaria nella lotta contro le neoplasie non può essere vanificata nelle frammentazioni regionali”, si legge ancora nel documento, in cui si sottolinea la necessità di inserire le neoplasie “nel Piano Nazionale delle Cronicità, con le positive e vaste conseguenze che questo apporterà in termini di presa in carico dei pazienti". Sottolineando la necessità di "avviare in tutte le sedi un cambio di paradigma culturale affinché la salute sia frutto di precisi interventi di programmazione sociale, ambientale, industriale, territoriale", il Manifesto intende proporre anche una nuova strada nella comunicazione, per "proporre, utilizzare e diffondere parole, temi e contenuti che siano origine di una nuova informazione chiara, utile e trasparente". 
  
Alla luce dei dieci punti, i proponenti chiedono che "tutti i soggetti coinvolti nella vita politica, sociale, sanitaria, accademica, professionale, associativa e di ricerca, si sentano chiamati a firmare, condividere, diffondere i valori di questo Manifesto” e in particolare si rivolgono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché "offra il suo appoggio al presente Manifesto, condividendo i suoi obiettivi, rappresentando a tutto il popolo italiano la necessità di percorrere una strada che oggi riteniamo sia l’unica capace di portarci a vincere questa sfida".  
  
“Crediamo che una nuova unità di intenti tra tutti coloro che sono coinvolti nella sfida rappresentata dalla malattia oncologica possa essere oggi decisiva per frantumare l’ultima cortina che ci separa oggi da un modo radicalmente nuovo di affrontare i tumori”, commenta Gianni Amunni, direttore generale di Ispro e ideatore del Forum, firmatario della lettera insieme a Giuseppe Orzati, Walter Gatti e Gianfranco Gensini. 

13 novembre 2020
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