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50° Sivemp. Balduzzi: "La veterinaria è un orgoglio per il Paese". Grasselli: "Ma rischiamo di sparire"


Così il ministro della Salute intervenendo alle celebrazioni dei cinquant'anni del sindacato dei veterinari italiani. Un'occasione per ribadire il suo no ai ventilati tagli ai fondi vincolati per la sanità. Ma Grasselli sottolinea i rischi di una diaspora della categoria del 30/40% che bisogna ariginare per tempo.

26 MAG - "Il mondo della veterinaria è un legittimo orgoglio del Paese. Con una qualità che ci mette davanti a tanti nostri competitori europei e il nostro ruolo deve essere quello di consolidare queste isole di qualità".  E' il ministro della Salute Renato Balduzzi a promuovere senza se e senza ma l'opera dei nostri veterinari pubblici in un'occasione particolare come quella delle celebrazioni dei primi 50 anni di attività del loro sindacato. La Sivemp guidata oggi da Aldo Grasselli.

Ma l'intervento del ministro ha spaziato oltre puntando a fornire alcuni chiarimenti sulla delicata situazione dei rapporti tra Governo e Regioni dopo l'abbandono della Conferenza Stato Regioni da parte dei presidenti regionali. "Se per reperire risorse si pensasse di toccare i fondi vincolati per gli obiettivi di piano, io non sono d'accordo", ha detto netto. Sottolineando poi che nel settore della sanità, ed in particolare in quello della veterinaria, "non partiamo da zero". "Abbiamo tenuto sotto controllo una spesa che per sua natura tende ad impennarsi - ha detto - siamo quindi in presenza di una revisione della spesa già avviata che va al massimo potenziata nel senso di una maggiore qualificazione". 

Un no secco alla possibilità di tagli lineari alla sanità era giunto del resto proprio da Grasselli. "Come veterinari vogliamo rimarcare questo concetto, non si può tagliare fuori indistintamente buoni e cattivi - ha sottolineato - a pagare sarebbero ancora una volta i cittadini. Per generare risparmio - ha proseguito - bisogna diminuire le malattie puntando su quella prevenzione che ad oggi occupa solo il 3,5% della spesa".

Il segretario Sivemp ha poi parlato di una "diaspora del 30-40% dei veterinari pubblici nei prossimi anni. Per rimpiazzarli - ha detto - dobbiamo formare i veterinari in modo diverso, anche attraverso l'istituzione, come per i medici, di borse di studio".

Un'ipotesi di difficile attuazione, almeno a sentire quanto detto dal minsitro Balduzzi, molto cauto nel prendere impegni in proposito. "Siamo in presenza di una deroga data rispetto ad una categoria precisa. Tutti gli altri laureati - ha concluso Balduzzi - non hanno questo tipo di agevolazioni e percorso, estendere questa deroga mi sembra molto difficile, lo si potrebbe altrimenti poi richiedere per molte categorie". 

26 maggio 2012
© Riproduzione riservata

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