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Enpam. “Nessuna trattativa per acquisto immobili Ligresti e Fondiaria-Sai”


Con una nota l’Ente smentisce l’indiscrezione riportata dal quotidiano Repubblica e riferisce, invece, che Atahotels ha saldato i debiti pregressi e le risorse per lavori di miglioria previsti ma non eseguiti. Recuperati in totale circa 45 milioni di euro. Con Atahotels firmato anche un nuovo accordo.

06 GIU - La Fondazione Enpam smentisce l’esistenza di trattative per l’acquisto di immobili appartenenti a Ligresti o al gruppo Fondiaria-Sai. “L’indiscrezione, riportata dal quotidiano Repubblica, è pertanto destituita di ogni fondamento”, spiega in una nota l’Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri, con cui si fa invece sapere che Atahotels, società controllata da Fondiaria-Sai, ha saldato i debiti pregressi con Enpam. L’ente previdenziale dei medici e dei dentisti ha infatti recuperato circa 45 milioni di euro. Nel dettaglio, Atahotels ha versato circa 42 milioni di euro, comprensivi di interessi, per canoni arretrati relativi a periodi compresi fra il secondo semestre 2009 e il 2011. La società ha inoltre restituito 2,7 milioni di euro per lavori di miglioria previsti ma non eseguiti, anche per problemi di autorizzazioni comunali.

“Negli ultimi anni Atahotels si è trovata a subire gli effetti della crisi del mercato alberghiero e a fine 2010 – come consentito dalla vigente normativa – aveva restituito all'Enpam un hotel della periferia di Milano (Ripamonti Due) prima della scadenza del contratto”, riferisce ancora la nota spiegando che “per evitare il rischio che altri alberghi venissero riconsegnati in un periodo di difficile ricollocamento sul mercato, Atahotels ed Enpam hanno concordato di passare da un canone fisso a un canone variabile calcolato in base al fatturato. L'accordo prevede comunque una soglia minima garantita. La congruità dei canoni è stata valutata sulla base di una perizia della Jones Long La Salle Hotels, società leader nella consulenza sul mercato immobiliare alberghiero”.

Questo nuovo meccanismo di calcolo consente ad Atahotels di affrontare meglio la crisi del settore e all'Enpam di evitare il rischio che altri alberghi di sua proprietà vengano lasciati sfitti. Atahotels ha infatti rinunciato al diritto di riconsegnare gli immobili prima della naturale scadenza prevista per il 2015.

Se alla scadenza, per volontà di Atahotels, non verrà firmato un nuovo contratto di affitto per una o più strutture alberghiere, Enpam recupererà gli eventuali benefici del canone variabile trattenendoli dall'indennità di avviamento dovuta per legge al termine della locazione.

“Enpam – conclude la nota - si riserva comunque di riconsiderare in futuro la propria presenza nel mercato immobiliare alberghiero. Gli hotel attualmente di proprietà della cassa dei medici e degli odontoiatri sono stati tutti acquistati quando l'Enpam era ente pubblico”.

 

06 giugno 2012
© Riproduzione riservata

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