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Vaccinazione anti Covid. Medici SIS 118 pronti a scendere in campo per quelle a domicilio


Balzanelli: “Pensiamo ad una vaccinazione effettuata h 24, di giorno e di notte, senza soluzioni continuità, alternando ogni 8 ore il personale medico-infermieristico, includendo prefestivi, festivi e superfestivi. Impensabile procedere a ritmi più blandi e in base a programmazione che preveda l’utilizzo di fasce orarie parziali”

08 MAR - “Non appena arrivano i nuovi vaccini non bisogna perdere neanche un attimo di tempo. Siamo ben lieti di mettere a disposizione del Governo e del Ministro della Salute, particolarmente per le vaccinazioni da effettuarsi a domicilio, i medici e gli infermieri del 118, in orari aggiuntivi, e previ accordi, che, a buon diritto, riteniamo in assoluto gli equipaggi integrati sanitari più idonei e più qualificati, considerando che sono i professionisti dedicati del Sistema di Emergenza-Urgenza Territoriale del Paese, nella gestione di eventuali improvvise e clinicamente significative reazioni avverse, le quali sono pur possibili e peraltro, per quanto molto raramente, si verificano”.
 
Mario Balzanelli, Presidente Nazionale Società Italiana Sistema 118 tende la mano verso i persone fragili, dagli anziani con polipatologia, ai soggetti diversamente abili, dai soggetti con malattie rare, ai pazienti oncologici a quelli pazienti con malattie neurodegenerative in fase avanzata, molto spesso allettati o funzionalmente obbligate al domicilio. “una quota enorme della popolazione nazionale (94%), mentre stiamo entrando nel pieno della terza ondata, che non è stata ancora vaccinata”.

“Non appena disponibili i vaccini – ha dichiarato – di annunciato imminente arrivo, diventa indispensabile, a nostro parere, procedere a vaccinazione intensiva, che contragga, in assoluto indifferibile contesto emergenziale, davvero al minimo le tempistiche perché sia realmente vaccinata, aldilà degli annunci, entro pochi mesi, tutta la popolazione nazionale. Pensiamo ad una vaccinazione effettuata h 24, di giorno e di notte, senza soluzioni continuità, alternando ogni 8 ore il personale medico-infermieristico coinvolto, includendo prefestivi, festivi e superfestivi. Impensabile procedere a ritmi più blandi e in base a programmazione che preveda l’utilizzo di fasce orarie parziali, senza dubbio più comode per gli operatori sanitari ma – conclude – certamente, molto meno efficaci riguardo l’obiettivo fondamentale di mettere tutti in protezione ed assolutamente al più presto”.
 

08 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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