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Carceri. Fp Cgil: “Vaccinazioni a rilento, governo intervenga”


“I poliziotti penitenziari vaccinati ad oggi - precisa il sindacato - con la prima dose sono 15.889, circa un mese fa erano 8.253, mentre il personale delle Funzioni centrali e della carriera dirigenziale vaccinato risulta di 1.677 unità, a dispetto dei 711 del mese scorso. Di questo passo serviranno altri due o tre mesi per vaccinare tutto il personale con la prima dose e almeno otto mesi per completare il piano vaccinale con la seconda dose”.

12 APR - “Procedono troppo lentamente le vaccinazioni nelle carceri. Benché a detta di tutti queste ultime siano un luogo ad alto rischio di contagio da Covid19, e nelle quali si sarebbe dovuto procedere ad una rapida vaccinazione dei lavoratori e dei detenuti, le somministrazioni di vaccino arrancano, come dimostrano i dati forniti dall'Amministrazione penitenziaria mentre il Dipartimento della giustizia minorile e di comunità non ha fornito alcun dato su questa materia, ma ci risulta che ci siano regioni in cui si deve ancora iniziare”. A denunciarlo è la Fp Cgil nel chiedere un intervento del governo.
 
“I poliziotti penitenziari vaccinati ad oggi - precisa il sindacato - con la prima dose sono 15.889, circa un mese fa erano 8.253, mentre il personale delle Funzioni centrali e della carriera dirigenziale vaccinato risulta di 1.677 unità, a dispetto dei 711 del mese scorso. Di questo passo serviranno altri due o tre mesi per vaccinare tutto il personale con la prima dose e almeno otto mesi per completare il piano vaccinale con la seconda dose. Non ci sembrano tempi adeguati per quella che doveva essere una priorità”.
 
Anche perché, osserva la Fp Cgil, “il numero dei contagiati resta pressoché costante: erano 655 i poliziotti penitenziari che risultavano positivi un mese fa, oggi sono 642, mentre per quanto riguarda il personale delle Funzioni centrali e della dirigenza si è passati da 49 a 41”. Nello specifico, “quanto accaduto a Reggio Emilia in questi giorni, con 25 contagiati su 140 tra il personale e 115 su 400 tra i detenuti, insieme al focolaio di Catanzaro, dove si sono registrati dei decessi, ci fa capire che non ci si può permettere di abbassare la guardia e che non sono ammessi tentennamenti. A creare maggior confusione arriva la notizia che gli assistenti sociali che lavorano nell'esecuzione penale esterna hanno l'obbligo di vaccinarsi e quindi a loro non viene data possibilità di scelta. Verrebbe da dire poche idee e ben confuse. La Ministra Cartabia si è impegnata a seguire in prima persona l'iter del piano vaccinale, è bene che il governo si muova celermente e faccia chiarezza”, conclude la Fp Cgil.

12 aprile 2021
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