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Farmadays. A Verona da 5 al 7 ottobre per guardare al futuro delle farmacie


Presentata la nuova edizione dell’evento promosso dall’Utifar. Tre i temi centrali della manifestazione: il ritorno del farmaco innovativo in farmacia; la valorizzazione dei diversi settori che compongono l’offerta; la formazione del farmacista, su cui l'Utifar si prepara a lanciare una propria proposta.

20 GIU - Si svolgerà alla Fiera di Verona dal 5 al 7 ottobre la nuova edizione di Farmadays, l’iniziativa promossa dall’Utifar per discutere sul futuro della farmacia. A presentare il programma della manifestazione 2012 sono stati il presidente di Utifar Eugenio Leopardi, il direttore generale della Fiera di Verona Giovanni Mantovani, il direttore dell’Accademia nazionale di Medicina Nello Martini, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Verona Paolo Pomari, il presidente di Federfarma Verona Marco Bacchini e Alceste Santuari, docente dell’Università di Trento, l’assessore comunale ai Servizi sociali Anna Leso.

“In un periodo di generale riorganizzazione dei servizi sociosanitari – ha affermato Leso -, è fondamentale discutere sul nuovo ruolo che le farmacie dovranno rivestire sul territorio. L’Amministrazione comunale esprime quindi un ringraziamento a Utifar che ha scelto Verona quale sede del Farmadays 2012: sono certa che l’appuntamento veronese sarà un’occasione importante per dare un contributo proficuo alla discussione”.

Mantovani ha espresso l’auspicio e la volontà che, attraverso la manifestazione Farmadays, la Fiera di Verona possa diventare “un nuovo punto di riferimento per il settore farmaceutico, in un momento in cui le richieste degli operatori sono crescenti e le risposte non sempre adeguate”.

Per la manifestazione, la Fiera di Verona mette a disposizione dell'evento di ottobre più di 12mila metri quadrati del proprio Palaexpo, tra spazi espositivi e sale per seminari, convegni e corsi di formazione. Tre giorni con protagonisti i farmaci innovativi (159 nuove molecole con un fatturato di circa 2 miliardi di euro) e lo sviluppo dei sette diversi settori della farmacia: autoanalisi del sangue, fitoterapia e omeopatia, alimentazione particolare, articoli sanitari, prima infanzia, veterinaria e cosmesi.

Tre – ha ricordato Leopardi – saranno i temi centrali della manifestazione: il ritorno del farmaco innovativo in farmacia; la valorizzazione dei diversi settori che compongono l’offerta; la formazione del farmacista, che passa anche per una revisione del piano di studi universitario. Il presidente dell’Utifar ha infatti annunciato che nel convegno di domenica 7 ottobre sarà presentata la proposta di un nuovo piano di studi, maggiormente legato alle esigenze professionali del farmacista.

Nel corso della presentazione Martini ha ricordato come i momenti di difficoltà si possano superare in due modi: arroccandosi sulle posizioni consolidate; oppure attraverso il coraggio del cambiamento. “E’ questa seconda via – secondo Martini - quella da scegliere per rivedere nel suo insieme la funzione delle farmacie. La ristrutturazione deve passare attraverso il concetto della continuità terapeutica. Non è infatti utile a nessuno - ha continuato Martini - che i pazienti si trovino costretti a ritirare determinati medicinali per la continuazione della terapia presso le strutture ospedaliere e altri medicinali presso le farmacie territoriali. Dovrebbe essere la farmacia a farsi garante della continuità terapeutica, del monitoraggio e delle informazioni al cittadino”.

Per Martini, se così non fosse, nel giro di pochi anni si diffonderebbe il pensiero che i farmaci distribuiti dalla farmacia siano farmaci di serie B, mentre quelli ritirati in ospedali i soli ad essere efficaci. “Non è così, e la farmacia deve riappropriarsi della dispensazione anche dei farmaci innovativi. Naturalmente - ha concluso Martini - passando attraverso una revisione dei criteri remunerativi: la funzione del farmacista (dispensazione, monitoraggio, supporto) è la medesima sia che si tratti di un Ace inibitore dal costo di pochi euro, sia che si dispensi un farmaco innovativo molto costoso”.
 
La discussione è proseguita con l’intervento di Alceste Santuari, che ha richiamato e condiviso i concetti espressi da Martini, per poi soffermarsi sul contesto europeo, che vede la farmacia come una risorsa, e sui nuovi servizi che le farmacie dovranno sviluppare.

Incentrato invece sulla necessità di una formazione di più alta qualità l’intervento del presidente dell’Ordine di Verona Paolo Pomari, mentre per Marco Bacchini di Federfarma Verona i cinque ruoli della farmacia sono: distribuzione del farmaco, compreso gli innovativi; educazione sul territorio; screening e prevenzione; partecipare ai processi di farmacoeconomia attraverso la raccolta dei dati e l’educazione al risparmio rivolta ai cittadini; partecipare ai processi di farmacovigilanza.

Di tutti questi aspetti della farmacia italiana si parlerà a Farmadays dal 5 al 7 ottobre. “La farmacia è infatti davanti ad una svolta. E come accade in ogni momento di difficoltà - ha ricordato Leopardi citando una frase del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - occorrono cambiamenti coraggiosi”.
 
G.R.

20 giugno 2012
© Riproduzione riservata

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