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Oculistica. L’allarme al Congresso Soi: “400 mila interventi da recuperare a causa del Covid 


L’allarme lanciato dal presidente della Soi (Società Oftalmologica italiana), Matteo Piovella, in occasione del Congresso concluso ieri a Roma. Ma per la politica l’oculistica non è una priorità. “Lo comprendo, non sono trattamenti salvavita. Però sono salvavista”, ha evidenziato il presidente. In totale, a causa del Covid si sono perse oltre 140mln di prestazioni ambulatoriali e 750mila ricoveri programmati non urgenti. Per Sileri “numeri mostruosi. Servono sale operatorie aperte anche nel weekend”.

12 LUG - La pandemia Covid ha fermato le attività sanitarie ordinarie, lasciando dietro di sé milioni di prestazioni ambulatoriali e di interventi, che ora andranno recuperati, grazie anche alle consistenti risorse messe in campo con i provvedimenti in materia di ripartenza. Ma per l’oculistica la strada sembra essere ancora molto in salita. Se ne è parlato alla tavola rotonda “Ruolo responsabilità e opportunità dell’oftalmologia nella ripartenza post pandemia” promossa in occasione del 18° Congresso della Società Oftalmologica italiana (Soi), appena concluso a Roma.

Ad affrontare il tema, oltre al presidente Soi, Matteo Piovella, il direttore generale della programmazione sanitaria Andrea Urbani, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, e l’Ad dell’Enit, Giuseppe Albeggiani.

I dati generali in merito alle liste d’attesa, presentati da Urbani, sono allarmanti: oltre 140mln di prestazioni ambulatoriali e 750mila ricoveri programmati non urgenti. “Già dopo la prima ondata il Governo aveva messo in campo 500milioni di euro da investire nel recupero di prestazioni sospese, non solo salvavita. Con il decreto Sostegni bis la cifra è raddoppiata e sono stati coinvolti i privati. Le prestazioni perdute vanno recuperate, il più velocemente possibile. Nelle prossime settimane cominceremo a valutare l’andamento delle cose”.

Nonostante la precisazione di Urbani in merito all’utilizzo delle risorse anche per le prestazioni non salvavita, per il presidente della Soi la situazione dell’Oftalmologia resta allarmante. “Nel 2020 sono stati eseguiti circa 250mila interventi contro i 650mila del 2019. E se la terapie per le maculopatie erano già garantite solo al 30% delle persone che ne avevano bisogno, oggi questa copertura si è ulteriormente ridotta al 10%. Vuol dire che il 90% di chi necessita di una terapia per la maculopatia, non la riceve”. Dati drammatici, ha evidenziato Piovella, che pur considerando “comprensibile che, considerata la limitatezza delle risorse, sia data priorità alle prestazioni salvavita”, ha evidenziato come quelle oculistiche siano prestazioni “salvavista” e lanciato l’allarme sulla cecità, “destinata a crescere nei prossimi 10 anni”. Eppure, ha sottolineato il presidente della Soi, “per ridurre del 95% il rischio di perdere la vista basterebbe una visita alla nascita, poi a 3 anni, a 6 anni e nel periodo di 8-13 anni, quindi una visita ogni 2 anni tra i 40-60 anni e una sola volta all’anno dopo i 60 anni”.

Per Piovella, allora, questa fase post covid deve essere anche nel campo dell’oftamologia l’occasione di riflessione e di rilancio. A partire dalla componente strutturale: “In Italia ci sono oltre 7.000 oculisti ma solo il 50% lavora nella sanità pubblica. Ne servirebbero almeno altri mille per poter fornire il minimo di assistenza necessaria a prendersi cura degli italiani, circa 20 milioni quelli che ogni anno si rivolgono a noi”. Ma andrebbero anche ammodernate le tecnologie e, secondo il presidente Soi, ripensare il sistema anche prevedendo sedute di chirurgia oculistica in ambito ambulatoriale. “Sarebbe meno costoso e più agevole rispetto all’ambito ospedaliero”.

A questo proposito Urbani ha voluto ricordare come, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è previsto non solo un’importantissimo investimento sulla sanità territoriale, ma anche un percorso di “sostituzione di tutte le apparecchiature ospedaliere con oltre 5 anni”. Un piano che sarà da vedere se toccherà anche l’ambito oculistico.

Insomma, la situazione per l’oftalmologia non è semplice e il sottosegretario Sileri non ha voluto nasconderlo. “Non c’è possibilità smaltire liste d’attesa se non attraverso una collaborazione tra pubblico e privato, alle regole del pubblico. Ma i numeri sono mostruosi” e molte volte riguardano malattie “maligne o benigne ma che, con il tempo e senza interventi, rischiano di aggravarsi”. A tale proposito il sottosegretario ha parlato di un "30% di tumori al colon non operati” rispetto al periodo pre Covid e “un 10% di tumori dei polmoni in meno diagnosticati, e non perché siano scomparsi, ma perché non c’è stata diagnosi”. Situazioni che, ha detto Sileri, “sconteremo nei prossimi anni”.

Per il sottosegretario, per recuperare le prestazioni sospese servirà tempo e personale. Ma anche “ulteriori misure e risorse”. La proposta di Sileri è di offrire “incentivi per tenere le sale operatorie aperte il sabato e la domenica, pagando al personale gli straordinari”.

Il timore del sottosegretario è che, tuttavia, più il Covid smetterà di far paura, più l’impegno nei confronti del potenziamento della sanità andrà diminuendo. Non a caso, secondo Sileri, “sotto la spinta del Covid sono state portate a compimento progetti che erano fermi da 15 anni, basti pensare alla Telemedicina”.

Ovviamente tutti gli ospiti alla tavola rotonda considerano l’arrivo dei vaccini anti Covid una ottima notizia. “I vaccini funzionano e dobbiamo diffondere questa informazione, perché permetterà di riprendere molte attività, a cominciare dal turismo congressuale, fondamentale per acquisire nuove conoscenze e costruire network di professionisti”, ha detto Albeggiani. Che ha evidenziato l’importanza della vicinanza fisica in qualunque contesto. “Io sono felicissimo di poter rivedere le persone. E credo che a questo punto sia possibile ritornare a incontrarci nel 70% dei casi lasciando alle piattaforme online solo il 30% delle occasioni”.
 

TAVOLA ROTONDA SOI - "Ruolo responsabilità e opportunità dell'oftalmologia nella ripartenza post pandemia" from Società Oftalmologica Italiana on Vimeo.

12 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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