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Fuga dei medici dal 118. Balzanelli (SIS118): “Scempio inaccettabile. Il Governo intervenga”


Solo a  Napoli, ad esempio, da marzo ad oggi sono andati via 27 medici su 85. “Indifferibile e urgentissimo il varo di una riforma legislativa nazionale del Sistema di Emergenza Territoriale 118 che valorizzi e potenzi, a misura delle crescenti necessità, in modo significativo, il Sistema 118 e tutti i suoi operatori, che tuteli il medico dell’emergenza”

21 SET - “I medici stanno andando via dal Sistema 118. A Napoli, ad esempio, da marzo ad oggi sono andati via 27 medici su 85. Ma la situazione non è diversa nelle altre regioni del Paese, come ci segnalano, ormai quotidianamente, i nostri iscritti.Si tratta di un vero e proprio precipitoso abbandono di massa dal servizio”. È quanto dichiara Mario Balzanelli, Presidente nazionale della Società Italiana Sistema 118 (SIS118).
 
“Alla base della decisione di lasciare – continua Balzanelli – vi è il comune denominatore di condizioni insostenibili, progressivamente peggiorative, di precarietà complessiva legata al ruolo, vi è la netta, marcata sproporzione tra la rilevantissima importanza del ruolo istituzionale e la sua considerazione ad oggi, purtroppo, assolutamente marginale, se non totalmente priva di interesse, da parte delle istituzioni competenti, a partire dalle irrisolte, datate e persistenti, evidentissime lacune e criticità contrattuali, dalla esiguità - sconcertante - dei profili remunerativi in rapporto ad altri contesti lavorativi, certamente inadeguati rispetto alla determinante valenza prestazionale del prezioso ruolo ‘salvavita’ e – aggiunge – alle condizioni operative altamente provanti correlate al correre incessantamente h 24, 365 giorni all’anno, di giorno e di notte, festivi e superfestivi, in mezzo alla strada, nelle case, negli ambienti di lavoro, operando in scenari ostili, in condizioni oggettive di alto rischio, anche ambientale e biologico, con evidenze pressoché ubiquitarie, a livello delle varie regioni, di preoccupante burnout anche collegato alle difficilissime condizioni operative ‘subite’ durante la pandemia, con il risultato finale di una qualità di vita personale pressoché annientata da turni a dir poco massacranti, laddove lavorare in qualunque altro posto rischia di diventare ogni giorno di più opzione da preferirsi”.

Il medico del 118 ha valore fondamentale nel fare la differenza tra la vita e la morte, prosegue quindi Balzanelli “Si tratta di una differenza “salvavita che ogni qualvolta può essere fatta, deve essere fatta. Questo la gente, ciascuno di noi, che nell’era di una Sanità caratterizzata da liste di attesa oggettivamente dilatate oltre misura, si vede soccorso e anche salvato dalla morte in pochissimi minuti, nel momento dell’estremo bisogno, a casa propria, ovunque si verifichi un malore improvviso e/o un trauma, lo sa molto bene”.
È quindi per il Presidente Nazionale Società Italiana Sistema 118 “indifferibile e urgentissimo il varo di una riforma legislativa nazionale del Sistema di Emergenza Territoriale 118 che valorizzi e potenzi, a misura delle crescenti necessità, in modo significativo, il Sistema 118 e tutti i suoi operatori, che tuteli il medico dell’emergenza”.
 
“La pandemia ci ha insegnato che occorrono, e che sono indispensabili, più medici di emergenza territoriale 118 e non certamente meno – conclude – Guardiamo con fiducia alla azione del Ministro della Salute, Roberto Speranza, del Governo, del Parlamento, perché si eviti lo scempio della progressiva demedicalizzazione del 118 e perché il nuovo Sistema 118 che verrà non rinnovi i reiterati catastrofici errori di visione politica, dall’evidenza così pervasiva e destruente, commessi nell’ultimo decennio”.

21 settembre 2021
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