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Bianco: “Questo è solo un aspetto, ma serve più attenzione alla salute dei lavoratori della sanità”


18 FEB - Presidente Bianco, come valuta la misura, annunciata ieri, di introdurre test antidroga per i medici e il personale sanitario?
Così come è uscita ieri sulla stampa, francamente mi sembra poco chiara e poco efficace. Innanzi tutto bisogna dire che qualsiasi provvedimento che riguarda la sanità, deve passare attraverso la Conferenza Stato-Regioni, e poi ci sono molti elementi lasciati indefiniti, come ad esempio come dovrebbero essere fatti i test e chi dovrebbe sostenerne le spese, ma soprattutto si è dato un messaggio negativo sia ai cittadini sia ai medici. Per i primi crescerà l’allarme, mentre i secondi si sentiranno tutti accusati ingiustamente, visto che gli episodi di cui si parla sono assolutamente marginali rispetto all’insieme della categoria. E per un sistema importante e complesso come la sanità, che è fatto anche di fiducia, questo è un danno.
Dunque, niente test?
Non dico questo. Credo che una situazione del genere poteva essere affrontata e risolta nell’ambito delle normali attività di monitoraggio che le Direzioni sanitarie e i servizi di sicurezza del lavoro svolgono nelle Aziende, con una raccomandazione di particolare attenzione a questi aspetti. Sarebbe stato più efficace e non avrebbe prodotto i rischi che dicevo prima.
Ma bisognava rispondere alla notizia dell’inchiesta di polizia a Napoli, che aveva coinvolto un ginecologo.
Bisogna porre più attenzione a bilanciare l’efficacia del provvedimento e l’impatto mediatico, altrimenti gli effetti collaterali superano i benefici attesi.
Cosa pensa di fare?
Ne ho già parlato con il ministro Fazio e con lui valuteremo quali proposte fare in sede di Conferenza Stato-Regioni. La mia convinzione, che ha trovato ascolto da parte del ministro, è che occorra piuttosto sviluppare l’attenzione alle condizioni psicofisiche dei lavoratori, che spesso producono disagio e burn out. In una prospettiva  di attenzione più generale alla salute dei lavoratori della sanità, che certo non respirano polveri sottili ma che sopportano notevoli carichi di stress, ci si deve occupare anche delle possibili situazioni di uso e abuso di sostanze, droghe, alcol o farmaci. Senza dimenticare di pensare anche al problema della cura e della riabilitazione.
E.A.
 

18 febbraio 2011
© Riproduzione riservata
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