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Covid. Ricciuto (Simeu Lazio): “Sui pronto soccorso si è abbattuta la tempesta perfetta”

Audizione in commissione congiunta Sanità e Speciale Covid 19. A preoccupare il rappresentante della Società di medicina di emergenza urgenza sono “la sofferenza numerica - siamo in carenza di personale di almeno 400 unità -, il calo della qualità dell’assistenza, il burnout, la fuga verso la medicina generale e le altre discipline, il flusso non governato e la desertificazione periferica”. Per Elio Rosati (Cittadinanzattiva) “non è possibile scaricare sui PA la presa in carico di tutti i pazienti”.

18 GEN - La commissione congiunta Sanità e Speciale Covid 19 del Lazio, presieduta da Rodolfo Lena, ieri ha fatto il punto sulla situazione dei pronto soccorso in relazione all’ emergenza pandemia da Covid 19. Il quadro è drammatico, secondo quando ha raccontato Giulio Maria Ricciuto, presidente Simeu Lazio, coordinatore consiglio dei direttori struttura complessa Meu Lazio, audito insieme a Elio Rosati, segretario regionale Cittadinanzattiva e Massimo Annicchiarico, direttore Regionale Salute e integrazione sociosanitaria. Per l’assessorato era presente Egidio Schiavetti.

“Sui pronto soccorso, si è abbattuta la tempesta perfetta - ha spiegato Giulio Maria Ricciuto -  quali sono gli elementi che preoccupano? La sofferenza numerica, siamo in carenza di personale di almeno 400 unità, il calo della qualità dell’assistenza, il burnout dei medici, la fuga verso la medicina generale e le altre discipline, il flusso non governato e la desertificazione periferica. Condizioni di lavoro squallide – ha proseguito Ricciuto - con incentivi alla fuga, subiamo aggressioni, assistiamo all’inspiegabile rispetto della normativa regionale, di ottima fattezza, ma inapplicata a livello periferico, su questa condizione già complessa è arrivato il COVID, con una gestione interna degli ospedali quasi anarchica. Il bording dei pazienti nei pronto soccorso  è ormai insostenibile”.

Per Elio Rosati di Cittadinanzattiva “non è possibile scaricare sui pronto soccorso la presa in carico di tutti i pazienti,  Covid e non Covid. Chi ha altre patologie vede allungarsi i tempi di ricovero, di cura e di recupero. Abbiamo necessità di avere dotazioni e organico dedicati solo al Covid, isolati dal resto delle attività sanitarie. Occorre mettere in campo le Case della salute e incentivare la medicina territoriale”.

Di fronte a tale situazione, riferisce una nota di fine seduta dell’ufficio stampa del Consiglio regionale, il presidente Rodolfo Lena ha chiesto l’intervento di Massimo Annicchiarico, il quale, spiega la nota, “ha chiarito che seppur fervono gli incontri nella Conferenza Stato-Regioni, per la soluzione dei problemi, non esistono ricette miracolose in questo ambito, ma sicuramente occorre mettere in atto una serie di interventi per ridurre la pressione sui pronto soccorso e ridefinire le competenze”.

Sulle indennità e sugli incentivi ai medici di pronto soccorso, sempre dagli uffici della direzione sociosanitaria, riferisce la nota, “ci si è detti pronti a fare uno sforzo per riconoscere una indennità o pensare ad agevolazioni riconosciute anche a livello di carriere, ma sono linee di indirizzo che dovrebbero essere adottate a livello nazionale. Infine, si è parlato della necessità di una politica specifica per i medici di pronto soccorso al fine di incentivare i medici ad andarci e soprattutto a rimanere”.

Paolo Ciani, presidente della commissione Covid 19 nel suo intervento ha chiarito che “se è vero che questo è un problema antico, è anche vero che risolverlo in pandemia è assurdo, ma occorre anche contestualizzare, e oggi vanno sicuramente corrette le prese in carico dei pazienti fragili, c’è un tema più stringente di attualità, come la continuità assistenziale. Alcuni temi vanno immediatamente presi in carico, come la sicurezza, e i pronto soccorso che sembrano luoghi a sé, occorre riattivare il tavolo per un confronto serrato su queste tematiche”.

18 gennaio 2022
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