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Artroprotesi di ginocchio. Studio della Asl Roma 4 mostra i vantaggi della crioterapia

Il lavoro dell’equipe ortopedica dell’Uoc Chirurgia Ortopedica diretta da Carmelo D’Arrigo dedicato alla crioterapia postoperatoria negli interventi di artroprotesi di ginocchio. Lo studio ha permesso di osservare che nei pazienti trattati con crioterapia c’è stato un uso nettamente inferiore di antinfiammatori e morfina con riduzione del dolore statisticamente significativi. I risultati dello studio presentati anche al congresso dell'American Accademy Orthopaedic Surgeons.

28 APR - Nell’intento di migliorare i risultati ottenuti con sostituzione protesica di ginocchio per i pazienti, ricercatori della Uoc Chirurugia Ortopedica della Asl Roma 4, diretta da Carmelo D’Arrigo, coordinatore dell’Area Chirurgica, ha condotto un’analisi per valutare quale intervento potesse ridurre la componente dolorifica, l’edema e l’infiammazione che accompagnano il decorso postoperatorio di artroprotesi di ginocchio. 

“Abbiamo così ideato uno studio per valutare gli effetti della crioterapia su questi parametri. Tra luglio 2020 e luglio 2021 - spiega D’Arrigo - abbiamo portato avanti questo lavoro suddividendo 100 candidati ad artroprotesi di ginocchio in 2 gruppi: il primo gruppo aveva a disposizione la terapia antidolorifica classica con farmaci antinfiammatori non steroidei e morfina in caso di dolore forte che non risponde a terapia; il secondo gruppo oltre alla tradizionale terapia, seguiva uno schema di crioterapia postoperatoria secondo un protocollo standardizzato. Nei due gruppi abbiamo valutato il dolore, l’edema e il consumo di antinfiammatori non steroidei e di morfina nei 5 giorni postoperatori”.

Lo studio ha permesso di osservare che nel gruppo trattato con crioterapia si è riscontrato un uso nettamente inferiore di antinfiammatori e morfina con riduzione del dolore statisticamente significativi. Il trattamento con crioterapia non ha avuto effetti colletareli nè controindicazioni risultando efficace e sicuro per il paziente con una buona tollerabilità.

“Nell’ottica della riduzione del consumo di oppiacei e con sempre più pazienti che assumono politerapia - commenta D’Arrigo -  avere un trattamento efficace che migliori il dolore, l’infiammazione e l’edema postoperatorio senza interagire con I farmaci e senza presentare effetti avversi locali e generali, è un’arma molto utile nelle mani del chirurgo che voglia garantire I migliori risultati per I propri pazienti”.

Lo studio è stato presentato nell’ambito del Congresso dell'American Accademy Orthopaedic Surgeons svolto a Chicago ed “ha ricevuto apprezzamenti da parte di professionisti di rilievo internazionale, anche in considerazione del contesto di sanità pubblica nel quale il progetto è maturato e si è sviluppato”, riferisce il Direttore dell’Uoc di Chirurgia Ortopedica.

28 aprile 2022
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