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Lazio. Tre lattanti ricoverati per meningite al Bambino Gesù. Uno è in terapia intensiva

I bimbi, di 2,3 e 5 mesi, hanno contratto una meningite da Haemophilus influenzae di tipo B. Era considerata una forma ormai debellata, ma proprio a inizio anno l'Oms aveva richiamato l'Italia per il calo delle vaccinazioni. Secondo Il Ministero della Salute, si è infatti raggiunto il livello più basso degli ultimi dieci anni.

20 FEB - Tre bimbi di 2, 3 e 5 mesi sono stati ricoverati all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù a causa di meningite da Haemophilus influenzae di tipo B. Uno è addirittura in terapia intensiva per via delle condizioni assai critiche. Si tratta di una forma della malattia considerata ormai debellata: ci fu un caso nel 2012, cinque nel 2013 e poi più nulla. “Per questa malattia c’è un vaccino specifico che protegge i bambini dal rischio di contrarla - sottolinea Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive del Bambino Gesù - perciò riteniamo che la recrudescenza dei casi sia legata al calo delle vaccinazioni. In mancanza di vaccinazione, infatti, il batterio responsabile circola di più e, conseguentemente, colpisce in misura maggiore”.

Il calo delle vaccinazioni era stato già evidenziato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)che aveva espressamente richiamato l’Italia su questo aspetto ad inizio anno. Un trend confermato anche dal Ministero della Salute, secondo cui in Italia si è raggiunto il livello più basso degli ultimi dieci anni.

“Oggi c’è un movimento di pensiero che suggerisce di non sottoporre i bambini alle vaccinazioni o di limitarsi a quelle obbligatorie – ha aggiunto Villani - ma le vaccinazioni sono fondamentali e non bisogna dare credito a chi le scoraggia perché queste malattie esistono, colpiscono e mietono vittime. Minore è la quantità di germi in circolazione, minore è la possibilità che avvenga il contagio tra la popolazione. Chi non si vaccina non danneggia solo se stesso, ma mette a repentaglio anche gli altri. Attualmente accade anche che siano giovani adulti che non hanno effettuati i richiami vaccinali, o anziani non vaccinati, a contagiare bambini e neonati”.
 

20 febbraio 2015
© Riproduzione riservata

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