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Lazio. Audizione in Consiglio regionale dei vertici dell’AO San Giovanni: “Passeremo da 14 a 6 dipartimenti. Più 3 interaziendali”

Forte riduzione anche per le unità operative che passeranno da 242 a 97. Obiettivo: azzerare il disavanzo puntando soprattutto sul miglioramento dei fattori produttivi."Puntiamo molto sul dipartimento di emergenza e assistenza intensiva, così come su quello di medicina".

14 MAR - Il San Giovanni Addolorata di Roma è stato il primo ospedale a illustrare il proprio atto di aziendale (l'ultimo approvato risaliva al 2007) alla commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Rodolfo Lena (Pd). "Abbiamo elaborato un piano di rilancio dell'azienda tenendo sì conto del contenimento dei costi ma anche del miglioramento dei fattori produttivi per una sanità pienamente rivolta al cittadino e ai suoi bisogni", ha esordito il direttore generale Ilde Coiro (Insediatasi nel 2014), accompagnata dal direttore sanitario Stefano Pompili.

La loro relazione è partita dai dati relativi al bilancio del triennio 2011-13, nel corso del quale il risultato di esercizio è andato peggiorando progressivamente, per un disavanzo complessivo finale di otto milioni di euro. Di conseguenza, i numeri della razionalizzazione della struttura aziendale parlano di una riduzione da 14 a sei dipartimenti, ai quali se ne aggiungono tre interaziendali (Salute mentale, Fisica medica, Farmaceutica). Le Unità operative, invece, da 242 passeranno a 97. Tre, infine, le Aree.

"Puntiamo molto sul dipartimento di emergenza e assistenza intensiva, così come su quello di medicina - ha spiegato Pompili - tenuto conto del bacino di utenza dell'azienda, sul quale incide una elevata quota di popolazione anziana, prevedendo tra l'altro un reparto a bassa intensità di cure. Per la chirurgia, si favorirà un approccio interdisciplinare e multiprofessionale, incoraggiando l'impiego di tecnologie e materiali innovativi”.

Creato poi un Dipartimento delle Specialità, caratterizzato da un elevato livello di specializzazione, con team multidisciplinari dedicati. Completano il quadro il dipartimento dei servizi diagnostici e medicina trasfusionale e il dipartimento delle professioni sanitarie, che segna una separazione della linea clinica da quella assistenziale. "Ci proponiamo inoltre una corretta valorizzazione del nostro vasto patrimonio storico-artistico ed archeologico - ha infine annunciato Coiro - attraverso l'attivazione di idonee procedure per ospitare iniziative culturali, promuovere visite guidate, concedere in locazione spazi della sede legale a terzi". Una manovra di messa a reddito del patrimonio immobiliare che, secondo le prime stime, dovrebbe fruttare alle casse del San Giovanni 500mila euro nel 2015 e 800mila euro nel 2016.

14 marzo 2015
© Riproduzione riservata

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