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Lazio. Audizione Asl Frosinone in Consiglio Regionale. Il DG Mastrobuono: “Ereditata diffusa illegalità a tutti i livelli” 

Dopo questa affermazione, Mastrobuono ha spiegato a Quotidiano Sanità che "la Asl è attenzionata dalle Procure e in particolare dalla Corte dei Conti, che la cita esplicitamente nella sua ultima relazione, per tutta una serie di questioni che nel tempo non sono state affrontate e risolte, generando quindi vari problemi".

27 MAR - "All'atto del mio insediamento ho constatato che non erano state recepite le più elementari innovazioni come il 'day surgery' e il 'week surgery'; ho registrato una completa assenza di integrazione sociosanitaria e una diffusa illegalità a tutti i livelli". Lo ha affernato Il direttore generale della Asl di Frosinone, Isabella Mastrobuono, durante la sua audizione sul nuovo Atto aziendale in commissione Politiche sociali e Salute, presieduta da Rodolfo Lena (Pd).
 
Abbiamo quindi raggunto telefonicamente Mastrobuono per approfondire queste affermazioni e lei ci ha spiegato che "La Asl è attenzionata dalle Procure e in particolare dalla Corte dei Conti, che la cita esplicitamente nella sua ultima relazione, per tutta una serie di questioni che nel tempo non sono state affrontate e risolte, generando quindi vari problemi. La Asl sta ora fronteggiando queste criticità nel modo più adeguato possibile per cercare di fornire risposte concrete e per migliorare la situazione fornendo massima, totale e completa collaborazione alla giustizia". 

Nel prosieguo dell'audizione la Dg ha riferito che "il nostro personale ha un'età media molto alta: su 3.943 unità sono circa 650 i lavoratori che presentano limitazioni funzionali". E rispetto ai 977 posti letto disponibili, vengono configurate 115 Unità operative semplici (erano 273) e 88 Unità operative complesse (erano 142).

Con il documento di Autonomia aziendale la Asl intende dunque riorganizzare l'offerta assistenziale, in particolare potenziando l'area dell'assistenza territoriale e introducendo modelli organizzativi alternativi al ricovero ordinario in ambito ospedaliero. "Inoltre - ha aggiunto il direttore generale - intendiamo affermare il principio fondamentale della centralità del cittadino, titolare del diritto alla tutela della salute, nonché il principio della libera scelta del luogo di cura ed equità di accesso. La valorizzazione delle risorse umane e professionali che operano nell'Azienda rappresenta lo strumento principale sul quale intervenire per garantire il miglioramento della qualità delle cure. Pertanto, acquisiscono un ruolo fondamentale i processi di formazione ed aggiornamento, soprattutto sul campo, che saranno promossi anche con la partecipazione e collaborazione di istituzioni esterne, in particolare delle Università per l'apporto di tecniche di ricerca e innovazione organizzativa".

La Asl Frosinone, su cui insistono 91 Comuni, per un bacino di utenza di poco meno di 500mila abitanti, distribuiti in quattro Distretti sanitari, è caratterizzata da un territorio internamente disomogeneo e con alcune zone poco collegate ai nodi centrali della provincia. "Questa conformazione - ha spiegato Mastrobuono - ha fatto sì che negli anni siano stati istituiti molti presidi sanitari, che hanno contribuito a sviluppare una forte frammentazione dell'offerta e non hanno, peraltro, evitato un'elevata mobilità passiva nei confronti della vicina metropoli o di città delle province limitrofe".

"La grande quantità di piccoli presidi ospedalieri, ora in dismissione e riconversione - ha spiegato il direttore generale - è lo specchio del transito tra una visione parcellizzata del territorio ed una visione unitaria e complessiva. L'eccessivo e spesso inappropriato ricorso all'ospedalizzazione è stato motivato anche da una parziale carenza di organizzazione capillare delle cure primarie e di attenzione all'integrazione sociosanitaria".
L'attuale riordino, in sintonia con quanto indicato dalle direttive regionali in materia, centra pertanto il focus della risposta alla domanda di salute nella prossimità e nella continuità della cura.

In questa direzione sono programmate le azioni di riconversione in strutture di diversa intensità assistenziale (Casa della Salute, centri diurni, centri terapeutici riabilitativi) di alcune delle strutture ospedaliere dismesse. Parallelamente viene sviluppata la rete di riorganizzazione delle cure primarie che vede i Medici di Medicina di Base e i Pediatri di Libera Scelta coinvolti direttamente nel processo di cura e presa in carico.

Tre i poli ospedalieri individuati dal nuovo Atto: Frosinone-Alatri, Sora e Cassino. Per quanto riguarda il presidio di Anagni, a seguito di interlocuzione con la Regione, è stato formulato un piano di riorganizzazione delle attività, dei servizi e delle prestazioni che prevede, in sintesi: un poliambulatorio specialistico, una postazione per gli screening oncologici, un centro dialisi, un laboratorio analisi per le emergenze, una radiologia dotata di sistemi di teleconsulto e telediagnosi, l'attivazione del 'day service', della 'day surgery' e della chirurgia ambulatoriale, un punto di primo intervento h24 con posti letto di Osservazione Breve Intensiva (Obi) e un centro per la sorveglianza sanitaria ed epidemiologica sulle problematiche della Valle del Sacco.

Per quanto riguarda la complementarietà nell'ambito del Polo unificato Frosinone-Alatri e le sinergie che andranno a realizzarsi, si prevede, nel rispetto della dotazione complessiva di posti letto attribuiti, di mantenere ad Alatri una Uo di Medicina Generale con 38 posti letto, una Lungodegenza con 15 posti letto e la costituzione di un'Area funzionale omogenea chirurgica dotata di 10 posti letto ordinari e 10 a ciclo breve ('week surgery') per le patologie chirurgiche ed ortopediche, ulteriormente incrementata di 16 posti di 'day surgery' multidisciplinare. A supporto dell'attività chirurgica saranno resi disponibili 6 posti letto di terapia sub-intensiva. Si prevede inoltre la degenza infermieristica con 20 posti letto dedicati ai pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia e alle persone affette da patologie cronico-degenerative, nell'ottica di un approccio 'Chronic Care Model'. Verranno mantenuti la Nefrologia e Dialisi e tutti i servizi di supporto all'attività assistenziale.

Il Pronto Soccorso sarà dotato di 5 posti letto, mentre si darà contestualmente corso all'attivazione di una 'discharge room' con l'obiettivo di ridurre i tempi di attesa dei pazienti. Questo assetto comporta nella struttura di Alatri la presenza di 135 posti letto. "La ratio di tale riorganizzazione - ha spiegato Mastrobuono - risiede nella possibilità di differenziare le due strutture, che hanno visto finora una duplicazione e una sovrapposizione delle rispettive attività assistenziali, in un presidio dedicato alla gestione di patologie di maggiore complessità ed in un presidio in cui trattare casistica di medio-bassa complessità, applicando quei modelli assistenziali innovativi che permettono di raggiungere più alti livelli di appropriatezza. La vicinanza geografica dei due presidi rappresenta un ulteriore fattore di razionalizzazione che, attraverso la gestione comune del personale e delle risorse tecnologiche, può consentire sensibili economie di scala".
 
Precedenti audizioni: Asl Rm/H; Rm/D; Ares; Rm/B; San Giovanni; Viterbo; Rieti; Rm/F; Rm/E ; San Camillo; Latina

27 marzo 2015
© Riproduzione riservata

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