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Responsabilità professionale. Gelli (Pd): “Riforma approvata alla Camera punta su prevenzione errore sanitario”

Così il relatore della Legge in Parlamento nel corso del convegno ‘Medico e paziente, un’alleanza possibile? Proposte per una buona riforma’ che si è tenuto oggi all’Ordine dei Medici di Roma. Michele Baldi, Capogruppo della Lista Zingaretti nel Lazio, ha sottolineato: “Sono state enormi  le ricadute regionali dell’assenza di un testo organico sulla materia”.

11 FEB - “La riforma approvata alla Camera rappresenta un risultato molto atteso da tutti gli operatori delle professioni sanitarie, che punta sulla prevenzione dell’errore sanitario, aumenta le garanzie per i pazienti e restituisce dignità ai professionisti del settore”. Così Federico Gelli, relatore della Legge in Parlamento, ha spiegato la filosofia che ha animato il provvedimento nel corso del convegno ‘Medico e paziente, un’alleanza possibile? Proposte per una buona riforma’ che si è tenuto oggi all’Ordine dei Medici di Roma.

L'attuale quadro normativo, è stato osservato, spinge gli operatori sanitari a prescrivere accertamenti nella sola prospettiva di evitare il ‘rischio-giudice’ oppure comporta la fuga da settori professionali come chirurgia e ginecologia. Il danno che segue a tale fenomeno, ormai noto come medicina difensiva, è molteplice: per l'operatore sanitario, inibito nello svolgimento delle sue funzioni, per il paziente, sottoposto ad accertamenti invasivi anche se evitabili, per il contribuente, perché la medicina difensiva pesa sulla collettività in termini di costi. Questa riforma, colmando un vuoto legislativo, si propone di contemperare l’esigenza della tutela della salute con quelle del diritto alla cura e della libertà di coscienza di medici e professionisti.

Il convegno è stato organizzato dall’Associazione culturale Alternativa Europea presieduta da Olimpia Troili che ha sottolineato: “Lo Stato Italiano spende 13 miliardi l'anno per esami inutili. Una somma molto consistente se pensiamo che la clausola d'emergenza sui migranti, inserita in legge di stabilità, in sede di contrattazione con la Commissione Europea vale 3,1 miliardi di flessibilità. La grande scommessa di questa riforma è creare un chiaro quadro normativo di riferimento capace di scoraggiare il ricorso, molto costoso, alla medicina difensiva”.

E’ intervenuto anche il consigliere regionale Michele Baldi, Capogruppo della Lista Zingaretti, che ha sottolineato le ricadute regionali dell’assenza di un testo organico sulla materia: “Le Regioni attualmente sono quelle che sostengono la spesa sanitaria. Contrastare la medicina difensiva significa ridurre la spesa inutile e dannosa per i pazienti e, contemporaneamente, migliorare il servizio alleviando il costo per i contribuenti”.
 

11 febbraio 2016
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