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Illustrato in Consiglio regionale l’atto aziendale dell’Asl Rm2. Dubbi tra le opposizioni

Il commissario Flori De Grassi ha presentato il documento organizzativo della nuova mega Asl, frutto della fusione delle ex Asl Rm C e Rm B. Apprezzamenti dalla maggioranza mentre le opposizioni hanno chiesto chiarimenti sulle eventuali figure e funzioni doppie e sulla procedure che hanno portato all'approvazione dell'atto aziendale lamentando poi lo scarso "spazio di manovra” della commissione.

14 OTT - La commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio ha esaminato la proposta di atto aziendale della Asl Roma 2, istituita con decreto 606/2015 del commissario ad acta dalla fusione delle ex Rm/B e Rm/C. Si tratta del principale documento di organizzazione di un'azienda sanitaria.

Ad essere ricevuta in audizione per illustrarlo, l'attuale commissario Flori Degrassi, accompagnata dalla direzione sanitaria e amministrativa.

La nuova Asl copre i quadranti sud e sud-est del territorio di Roma, per una popolazione assistita pari a 1.295.212 abitanti (dati Censis 2013) a fronte di poco più di ottomila unità di personale dipendente. Si articola in sei distretti sanitari territoriali (i cui confini adesso coincidono con quelli dei nuovi municipi) e due ospedali pubblici: il "Pertini" e il "Sant' Eugenio/Cto Andrea Alesini". I posti letto (pubblici e privati) per acuti previsti sono 2.899, quelli di riabilitazione 620, per un totale di 3.519. All'interno della Roma 2, inoltre, nell'ambito del quarto Municipio, viene gestita, con proprio personale, l'attività assistenziale del polo penitenziario di Rebibbia, dove transitano mediamente ogni anno 5mila detenuti, pari al 35 per cento della popolazione carceraria del Lazio.

“Da quanto emerso in audizione – si legge in una nota del Consiglio regionale - , nell'atto - nel quale si concretizza la transizione al modello per intensità di cure - è stato necessario prevedere piuttosto che l'articolazione dipartimentale classica, la realizzazione di aree assistenziali operative omogenee, anche al fine di supportare il superamento della logica divisionale che prevedeva invece  reparti specialistici per le degenze ospedaliere. Il nuovo assetto organizzativo della Asl, secondo il commissario, ha come presupposto la centralità della persona nel processo di cura. Elementi fondativi per ia reingegnerizzazione dei processi: i bisogni di salute, l'appropriatezza della risposta assistenziale sulla base dei bisogni rilevati, l'ottimizzazione delle risorse, l'erogazione di cure sicure”.

“L'organizzazione – prosegue la nota - ha inoltre recepito il Chronic Care Model (modello della assistenza alla cronicità) quale risposta coerente con la composizione della popolazione afferente ai propri distretti, caratterizzata da variegate patologie cronico degenerative, alto indice di dipendenza, alta percentuale di popolazione over 65. Via libera, dunque, a progetti di prevenzione e di supporto all'auto-cura, anche con coinvolgimento dei cosiddetti caregiver (chi si prende cura di un congiunto malato o disabile). Fondamentali, di conseguenza, i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) condivisi tra ospedale e territorio e gestiti, in ogni distretto, da un medico che è il coordinatore di percorso e da un responsabile della presa in carico globale (case manager) che assicura al cittadino la continuità delle cure”.

“Al momento – continua il comunicato - la Asl Roma 2 ha implementato i seguenti Pdta: diabete, bronchite cronica ostruttiva, terapia anticoagulante orale, scompenso cardiaco. Percorsi gestiti e trattati a partire dalle Case della Salute che saranno attivate in ciascun distretto. I percorsi oncologici previsti sono invece quelli relativi a: seno, cervice uterina, colon, polmone e prostata. Nove, infine, i dipartimenti individuati: salute mentale; emergenza dell'ospedale Pertini; emergenza del Sant'Eugenio; prevenzione; tutela delle fragilità; assistenziale ortopedico riabilitativo (Cto); delle professioni; dei servizi diagnostici e della farmaceutica; delle malattie di genere, della genitorialità, del bambino e dell'adolescente (che comprende i percorsi di procreazione medicalmente assistita)”.

Nel corso del dibattito seguito all'illustrazione del documento di riorganizzazione, l'opposizione del Movimento 5 stelle ha evidenziato “le criticità derivanti dalla fusione delle ex Asl Rm/B e Rm/C, con particolare attenzione ad eventuali figure e funzioni doppie e chiedendo un approfondimento sulle disposizioni operative adottate o da adottare per limitare tali inconvenienti”. Gli esponenti dei vari gruppi di centrodestra hanno invece “posto l'accento sulle procedure che hanno portato all'approvazione dell'atto aziendale lamentando poi lo scarso "spazio di manovra" concesso alla commissione per emendare il documento prima dell'adozione definitiva”.
 
Dalla maggioranza di centrosinistra, invece, “convinti apprezzamenti al lavoro svolto finora da commissario da Degrassi, specie in una fase delicata come quella della fusione.  In particolare è stata sottolineata l'attenzione posta rispetto alle politiche di sostegno alla fragilità, in considerazione dei tanti campi nomadi presenti sul territorio della nuova Asl. Così come è stata promosso il nuovo approccio organizzativo centrato sulla domanda di salute del cittadino e non più su rigidi schemi di gestione delle risorse umane ed economiche”.

In apertura di seduta, il direttore regionale della direzione Salute e politiche sociali, Vincenzo Panella, ha relazionato - a porte chiuse a causa dei dati sensibili trattati nel corso dell'esposizione - sul recente decesso di un malato oncologico presso il pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma. 

14 ottobre 2016
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