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Lazio. Corte dei conti: “Ok Bilanci. Ma permangono criticità su sanità. Servono misure più incisive”

Così il procuratore regionale nella requisitoria nel Giudizio di parificazione del Rendiconto Generale della Regione 2015. “Il percorso di risanamento intrapreso pertanto, non è evidentemente ancora concluso”. IL DOCUMENTO

06 DIC - “L’opera di razionalizzazione della spesa, che nel corso degli anni ha contribuito ad una progressiva riduzione del disavanzo, tuttavia non ha raggiunto i risultati preventivati, tanto sul versante del disavanzo sanitario della Regione, quanto su quello degli Enti del Servizio Sanitario Regionale”. A dirlo è il Procuratore regionale della Corte dei conti Donata Cabras nella sua requisitoria nel Giudizio di parificazione del Rendiconto Generale della Regione Lazio 2015 che ha dato il semaforo verde per i bilanci 2015 non senza dimenticare di sollevare alcune criticità del comparto sanitario.
 
La Corte rivela come “il dato tendenziale costantemente positivo, seppure in termini inferiori alle aspettative, se esaminato nelle sue componenti evidenzia essere la risultante di voci che hanno superato le previsioni (quali quelle per il Personale o la Farmaceutica convenzionata) e di altre che, invece, continuano a registrare criticità alle quali, allo stato, nonostante gli interventi assunti dall’Amministrazione anche nell’anno di riferimento, permangono e necessitano di iniziative maggiormente incisive. Del pari, aspetti di inadeguatezza e di inosservanza della normativa si riscontrano nella gestione delle entrate derivanti dal gettito della maggiore fiscalità destinata a copertura del piano di rientro dal disavanzo, atteso che le somme accertate non sono state tutte contestualmente impegnate (sono rimaste da impegnare oltre il 3,5% delle entrate accertate)”.
 
Altra nota dolente la trasparenza. “Sotto il profilo della trasparenza e della chiara lettura delle scritture contabili rilevano anche le discrasie che si rinvengono tra i dati registrati al bilancio regionale e quelli rinvenibili sul sistema informativo SIOPE, che richiedono un riallineamento ai fini della uniformizzazione dei conti pubblici, imprescindibile in un sistema di contabilità armonizzato”.
 
Conti migliorano ma permane mala gestio nelle Asl. In ogni caso per la Corte “non si può tralasciare di tenere nel giusto conto la circostanza che l’Amministrazione regionale si trova a dover affrontare una pesante situazione deficitaria proveniente dai precedenti esercizi e dalla quale sta gradualmente rientrando. Il maggior gettito tributario, derivante dall’applicazione ai contribuenti della Regione Lazio di aliquote più gravose, e il percorso teso al contenimento e alla razionalizzazione della spesa sanitaria intrapreso dall’Amministrazione hanno determinato un indubbio miglioramento dei conti della sanità. Peraltro, la Regione appare chiamata, nel rispetto dei compiti e delle funzioni intestati, ad un ulteriore sforzo sul versante della programmazione e della gestione di questo delicato settore – non escludendo al riguardo un intervento normativo - anche e soprattutto nei confronti delle Aziende Sanitarie Locali, ove continuano a registrarsi elementi di criticità che riverberano non di rado sull’attività di specifica competenza della Procura contabile, allorché si concretizzano in fenomeni di mala gestio che determinano danni erariali, talora di rilevante entità”.
 
Problemi su tempi pagamento e Lea. Il Procuratorie generale ricorda poi come “le problematiche e i ritardi che risultano connotare la gestione sanitaria del 2015 sono stati evidenziati anche all’esito dei lavori del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali e del Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza. Per quanto concerne la regione Lazio sono stati segnalati, tra i vari inadempimenti, il mancato rispetto della direttiva europea in merito ai tempi di pagamento delle fatture e la mancata attuazione di una serie di interventi finalizzati al rispetto degli obiettivi prioritari in materia di erogazione dei livelli essenziali di assistenza che vanno dalla riorganizzazione dell’area riabilitativa nella sua componente ospedaliera e territoriale, alla eliminazione delle criticità nel campo della prevenzione, in particolare con riferimento agli screening oncologici, al potenziamento della rete territoriale al fine di garantire un’adeguata risposta assistenziale ai bisogni non ancora soddisfatti. Inoltre, anche in quella sede, é stata posta in rilievo la necessità di un intervento volto a modificare la normativa regionale, per renderla coerente con la legislazione vigente”.
 
“Il percorso di risanamento intrapreso – conclude il report -, pertanto, non è evidentemente ancora concluso, e richiede il massimo dell’attenzione e dell’impegno da parte dell’Amministrazione verso un settore di così grande rilievo finanziario e di forte impatto sociale”.

06 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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