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Ricerca. Via libera in commissione al piano 2017, fondi per 187 mln

La quota maggiore, pari a 101 mln, proviene dal fondi europei, circa 18 sono di origine statale e 68 tratti dal bilancio della Regione Lazio. Previsto, tra gli interventi, un protocollo tra Regione e Ifo per la ricerca biomedica traslazionale internazionale, lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e il trasferimento delle tecnologie avanzate per patologie oncologiche, dermovenereologiche e malattie tropicali neglette ad alto impatto. Il testo

06 OTT - Con oltre 187 milioni di euro di finanziamento il “Piano annuale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico 2017” della Regione Lazio ha ottenuto il via libera a maggioranza dalla VIII commissione del Consiglio regionale Ricerca e Sviluppo presieduta da Daniele Fichera.

A illustrare il piano per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico è stato l’assessore regionale Massimiliano Smeriglio. Dei circa 187 milioni, spiega una nota dell’ufficio stampa del Consiglio regionale, 101 provengono dal POR FESR, mentre circa 18 sono di origine statale e i restanti 68 sono tratti dal bilancio della Regione Lazio, della cui azione questo piano è un “punto di forza”, secondo Riccardo Valentini (Partito democratico).

Il primo dei sette interventi previsti dal piano sarà un avviso per gruppi di ricerca – costituiti da almeno quattro persone – che realizzino progetti altamente innovativi e coerenti con la strategia regionale (la smart specialisation strategy), in modo da creare e facilitare i rapporti di collaborazione con le imprese. L’avviso avrà sette milioni di euro come dotazione e sarà gestito sul piano operativo dalla spa regionale Lazio Innova.

Prevista, poi, dall’intervento 2 del piano la cooperazione tra Regione Lazio e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Si tratta della collaborazione nella biochimica ad alto potenziale di sviluppo e trasferimento tecnologico in ambiti strategici per la ricerca italiana, con elevata ricaduta sociale e nei quali risulti carente l’investimento privato. La casistica che la Regione ha in mente è quella delle malattie infettive emergenti, come il virus Zika.

Ricerca biomedica traslazionale internazionale, lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e il trasferimento delle tecnologie avanzate per patologie oncologiche, dermovenereologiche e malattie tropicali neglette ad alto impatto sono al centro del protocollo – previsto sempre dal piano – tra Regione e Ifo, gli Istituti fisioterapici ospitalieri (Istituto nazionale tumori “Regina Elena” e Istituto dermatologico “San Gallicano”).

Sempre in ambito sanitario in piano ha al suo interno il progetto “Top Implart”, acronimo di terapia oncologica protoni – acceleratore lineare protoni a intensità modulata presentato da Enea in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e Ifo. La dotazione totale impegnata – e già trasferita a Lazio Innova, incaricata della gestione operativa – ammonta a poco meno di 11 milioni di euro.

Infine il piano prevede altri tre avvisi. Il primo denominato “Progetti strategici” (12 milioni di euro del POR-FESR 2014-2020) rivolto a imprese e organismi di ricerca e articolato nelle aree di specializzazione “scienze della vita” e “green economy”.

Quindi un secondo finalizzato allo sviluppo di artigianato artistico di qualità legato alla selezione di un costituendo organismo di ricerca (6 milioni di euro di cui 3 del Miur).

E un ultimo avviso per le “infrastrutture aperte alla ricerca” (10 milioni) per sostenere la nascita di una rete di piattaforme specializzate nel trasferimento dell’innovazione tecnologica che funzionino da ponti tra impresa, ricerca e mercato.

06 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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