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Il cancro si batte anche con lo sport. I risultati del progetto sui lungo-viventi con Linfoma finanziato dal Ccm

20 DIC - Gentile Direttore
facendo seguito al recente articolo comparso su QS Linfoma: l’attività fisica aumenta la sopravvivenza” volevo rafforzare questo concetto e diffondere la recentissima esperienza maturata nell’ambito del progetto sui lungo-viventi con Linfoma, finanziato dal ministero della Salute con bando CCM, relativamente all’ innovativo programma di esercizio fisico per i pazienti con Linfoma, che è stato praticato dai pazienti in contemporanea alle terapie anti-tumorali (i materiali del progetto sono pubblicati e disponibili sul sito di progetto, dell'Istituto Superiore di Sanità.

Sono stati coinvolti nel programma di esercizi motori pazienti dai 43 agli 80 anni con una diagnosi di Linfoma, in contemporanea alle terapie anti-tumorali, secondo un preciso programma su base scientifica. Non si è trattato dunque di mettere in pratica un’idea fantasiosa, ma al contrario si è cercato di mettere in pratica, sulla base di dati scientifici ormai molto solidi anche se ancora poco conosciuti e poco divulgati nel nostro Paese, la “Medicina dell’Esercizio” rivolta, a pazienti onco-ematologici, anche se i risultati da noi ottenuti e altre esperienze fatte all’estero ci spingono a pensare che si possa applicare a tutti i pazienti oncologici. La pratica dell’esercizio durante le terapie anti-tumorali, è una risorsa a basso impatto economico che consente di ridurre molti effetti tossici.

Diversi studi hanno già dimostrato che l’esercizio fisico, migliorando la qualità di vita dei pazienti, migliora anche l’aderenza alle terapie. Questo aspetto è importante in quanto l’aderenza alle terapie è determinante per avere i migliori risulti dalle terapie anti-tumorali.

E’ necessario precisare che non ci sono ancora sufficienti dati per sapere se l’esercizio durante il periodo delle terapie anti-tumorali, oltre a migliorare significativamente la qualità di vita del paziente, possa anche migliorare a lungo termine i risultati delle cure anti-tumorali Sicuramente i pazienti che lo praticano si sentono molto meglio e hanno benefici evidenti.

Ci sono invece moltissimi studi clinici e dati scientifici in diversi tipi di tumore che hanno dimostrato che L’ESERCIZIO FISICO può essere considerato un farmaco anti-tumorale, infatti: 1) previene l’insorgenza di molti tumori, 2) riduce significativamente il rischio di recidiva , 3) riduce le tossicità a breve, medio e lungo termine correlate alle terapie anti-tumorali. Le persone che hanno avuto una diagnosi di tumore dovrebbero, quindi essere fortemente incoraggiate a diventare assidue praticanti dell’esercizio fisico.

Il “Gruppo di Lavoro” che si è venuto a creare nel progetto, costituito da esperti con competenze specifiche in: Biologia, Cardiologia, Ematologia, Fisiatria, Fisioterapia, Geriatria, Informatica, Medicina Interna, Medicina Generale, Oncologia, Psico-Oncologia Psicologia dello Sport e Scienze Motorie- ha contribuito alla realizzazione di una proposta di ESERCIZIO FISICO, di lungo e ampio respiro, che consenta di ottenere il meglio dalle nuove acquisizioni e contenga tutte le informazioni necessarie per il superamento del grande ostacolo costituito da scetticismo e timore di fronte ad un’ attività che molti pazienti non hanno mai praticato.

Poichè in Italia siamo tra gli ultimi in Europa, sia sul piano conoscitivo-divulgativo che su quello della fruibilità , ritengo sia importante diffondere questa esperienza che spero possa aiutare i pazienti e le loro famiglie, ma anche i professionisti della sanità, a superare tutte quelle perplessità che ancora si hanno di fronte alla pratica dell’esercizio fisico nei pazienti oncologici, che invece può migliorare tangibilmente la loro Qualità di Vita.

M. Christina Cox
Responsabile dell’unità di ricerca Ao Sant’Andrea, Roma, progetto CCM sui lungo-sopravviventi con linfoma

 

20 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

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