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Roma. Doppio trapianto di reni record. Scambiati i donatori e superata l’incompatibilità tra gruppi sanguigni

Per risolvere una complessa rete di incompatibilità i chirurghi del Policlinico Universitario A. Gemelli e dell’Ospedale San Camillo hanno abbinato due diverse tecniche: il trapianto crociato scambiando i donatori e la desensibilizzazione AB0 che ha permesso di ripulire il sangue del ricevente dagli anticorpi contro gruppi sanguigni estranei.

15 FEB - Sono stati eseguiti per la prima volta in Italia due trapianti di rene con modalità crociata e con il contemporaneo utilizzo della tecnica cosiddetta AB0 incompatibile. La tecnica consiste nel “ripulire” il sangue del paziente ricevente dagli anticorpi (cioè nel rimuoverli, eliminandoli) contro gli altri gruppi sanguigni in modo che non vi siano reazioni di rigetto. A due mesi dall’intervento i due donatori e i due riceventi godono di ottima salute.
Gli interventi sono stati eseguiti al Policlinico Universitario A. Gemelli e all’Ospedale San Camillo di Roma.

Quando una persona vuole donare un rene a un paziente affetto da insufficienza renale cronica in dialisi, alcune volte non è possibile fare il trapianto del rene perché la coppia è incompatibile: per la presenza di anticorpi contro le caratteristiche genetiche del donatore (anticorpi anti-HLA donatore specifici) o per la presenza di anticorpi contro il gruppo sanguigno del donatore (trapianto AB0 incompatibile).

“Per risolvere queste incompatibilità oggi abbiamo a disposizione due tecniche: il trapianto crociato e il trapianto con desensibilizzazione ABO”, spiegano i chirurghi a capo del team che ha eseguito gli interventi, Franco Citterio dell’Unità Operativa Trapianti di rene del Gemelli e Massimo Iappelli del Dipartimento Interaziendale Trapianti POITdel San Camillo.
“Nel trapianto con modalità crociata vi sono due coppie AB e CD dove ciascun donatore vuole donare un rene al proprio ricevente, ma ciò non è possibile perché in una coppia il donatore A ha anticorpi contro il ricevente B, ma non contro il ricevente D, e nell’altra coppia il donatore C ha anticorpi contro il ricevente D, ma non contro il ricevente B. Si può procedere quindi al trapianto con lo scambio di coppia”.

In questo caso il donatore A dona al ricevente D e il donatore C dona al ricevente B.

Tuttavia, in questo caso si è aggiunta una complicazione ulteriore: il gruppo sanguigno del donatore A non era compatibile con quello del ricevente D e quindi non era possibile effettuare lo scambio.
Per poterlo realizzare è stato necessario desensibilizzare il ricevente D, cioè rimuovere dal suo sangue gli anticorpi contro il gruppo sanguigno del donatore A.

“Abbiamo dunque, per la prima volta in Italia, abbinato due diverse tecniche per risolvere una complessa rete di incompatibilità: il trapianto crociato e la desensibilizzazione AB0”, proseguono Citterio e Iappelli. “Sinora le due tecniche sono state considerate alternative e non complementari.  Questi due trapianti non sarebbero stati possibili altrimenti”.


Tutto ciò è stato reso possibile dalla costante e ben coordinata collaborazione tra le equipe del trapianto di rene della Fondazione Policlinico A. Gemelli e del Dipartimento Interaziendale Trapianti POIT dell’Ospedale San Camillo di Roma, il Centro Regionale Trapianti e l’ARES 118 hanno precisato le due strutture ospedaliere.

15 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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